Ce l’ho azzurro – Ricchi premi e me’ cojons

Creato il 21 giugno 2012 da Vivalafifa @WlaFifa

Vuoi o non vuoi, si finisce sempre a parlare della trattativa. Solo che non c’entrano Conso né Mancino, né il 41 bis. Non c’entra Riina, l’unico Totò al massimo è Di Natale. Di palermitano c’è solo il luogo di nascita casuale di Balotelli. Firenze in questo caso non rievoca i Georgofili ma i calciofili di Coverciano.

La trattativa è quella, a cui i giocatori della nazionale avrebbero al momento rinunciato, sugli eventuali premi in caso di semifinale agli Europei. Insaziabili, questi italiani. Non ci è bastata la scorpacciata di biscotti né la colossale bevuta di birra irlandese, no, adesso parliamo già di premi. Intanto dovremmo prima fare un boccone del porridge e dei fish&chips che ci aspettano domenica (per dire, noi pasteggiamo a lasagne e arrosto, la domenica…).

Questi strani lavoratori a cottimo che sono i calciatori della nazionale hanno comunque rinunciato a questa trattativa sulla cifra. Tutto rimane nelle mani – affidabili – del presidente della Federcalcio Abete e del capo delegazione Albertini. In ogni caso, i pedatori azzurri hanno già fatto sapere che devolverebbero una parte dei premi in beneficenza, magari per i terremotati dell’Emilia.

Una parte, non tutto. Non vorrete mica togliere a Balotelli qualche soldino per comprare un sobrio pataccone d’oro da mettere al polso. O a Giaccherini la cifra sufficiente a cromare i cerchioni del trattore. O a Montolivo un biglietto per vedere il Barcellona in Champions, insieme a Nocerino. O a Chiellini per rifarsi il naso. O a Bonucci per andare a trovare Criscito. O a Buffon per giustificare finalmente la frase che dice ogni sera ad Alena: “Cara, esco, vado in tabaccheria”.

Insomma, un bel papello.

Giorgio Caccamo

@girogiocaccamo


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