Due mostre di Cecilia Vissers (1964, Beverwijk) : ULTIMA THULE (THE FAR NORTH) alla Masters&Pelavin Gallery, New York fino al 31 marzo 2012 e THE MATCH (insieme a Ditti Ketting) alla Galerie Nouvelles Images a Den Hagg (Paesi Bassi), fino all’11 aprile. Testo per MAE Milano Arte Expo di Jean Luc Neverborn > Si può indicare velocemente una qualità delle opere di Cecilia Vissers, dicendo che posseggono Gusto. Gusto come sintesi culturale di un intero secolo d’arte – e di design e architettura - che ci ha messo a disposizione una Forma quotidiana per la quale Bello e Razionale sono diventati, dopo lunga convivenza, coppia di fatto. Si può ammirare la semplicità delle opere di Cecilia Vissers e approvarne la capacità di sfuggire all’Horror vacui dominante in molte correnti di pensiero artistico. I quadri/scultura di Cecilia hanno leggerezza di farfalla e corpo d’acciaio. … >>
E hanno contrasti di colore di nettezza assoluta. Superfici e colori. Forme tagliate nel metallo e colori che esaltano tali superfici (spesso accostate in dialogo) e le relative variazioni/ sottrazioni di materia. Coppie di opere che hanno, oltre che leggerezza, capacità di funzionare come bilance: di qui c’è qualcosa che ha un peso, di là c’è un’altra cosa che ha lo stesso peso. Bilance immobili. Equivalenze momentaneamente stabili.
La solarità segnaletica dell’arancione di Cecilia (è il colore che risalta maggiormente con l’azzurro del cielo … una particolare tonalità, vicina all’arancione Vissers, detta “Arancione fiamma” – 13 parti giallo, 3 parti Rosso Caldo (Warm Red), 1/4 parte nero – è adoperata internazionalmente per la segnaletica) muove un universo di emozioni a riposo che quell’equivalenza non può fermare. Viene da pensare alle “bilance” di Alexander Calder: basta un soffio d’aria perché un universo di forme colorate si metta a giocare davanti ai nostri occhi e ne cambi l’assetto. Nelle opere della Vissers – come in certe forme / costellazioni di Jean Arp – la fluttazione è di riflesso: si attua in quel luogo particolare della nostra mente dove l’idea di Spazio, vaga e aerea, prende consistenza e precipita, per così dire, nella superficie delimitata di una forma.La Forma / Vissers è un frutto maturato alla luce e alla vastità di paesaggi irlandesi e scozzesi (che Cecilia fotografa spesso). Abbiamo già ricordato, in precedenza, che Cecilia Vissers intitola spesso le sue opere con nomi “naturali” e , per quanto astratte possano essere, riverberano una sintesi di forme organiche, di crescita e metamorfosi di piante e formazioni geologiche.
La Forma /Vissers è una forma/paesaggio pura. Una somma di sensazioni che hanno trovato perimetro e colore: un territorio nel quale, poeticamente, coabitano l’assolutamente vicino di un sentiero tra le rocce – sotto i piedi – e l’infinitamente distante di ciò che si perde in lontana bruma. Qui e ora + là e sempre. Polarità più vicine che mai. Distanze colmabili.
Ricordando Potenza di dieci – quel procedimento che ci allontana (o ci avvicina) da (a) qualcosa con spostamenti progressivi nello spazio – comprendiamo molto bene quanto la relatività del punto di osservazione influisca sulla determinazione delle sensazioni che ci conducono al pensiero della Forma. Fu un insegnante olandese di nome Kees Boeke a scrivere un libro per bambini intitolato “La visione cosmica: l’Universo in quaranta salti” (1957) e furono Charles e Ray Eames (famosi designer) a trasformarlo in un film di otto minuti.
L’assolutamente piccolo finisce per assomigliare all’assolutamente grande: punti luminosi. Per via percettiva – il risultato visivo degli allontanamenti – possiamo giungere ad abitare luoghi dai quali lo sguardo e il pensiero vorrebbero incamminarsi, ancora, per andare Oltre. Ancora più in là. Oltre il limite.
Qualche anno fa abbiamo chiesto ai bambini di una classe elementare di confrontare un foglio di carta bianco e uno nero e di dirci quale dei due assomigliasse di più all’Universo. Venticinque bambini su venticinque risposero che l’Universo assomiglia di più ad un foglio bianco che a un foglio nero. In seguito, avendo mostrato di nuovo i cartoncini – ma avendo ritagliato mezza stella sul bordo del cartoncino nero – la scelta si è invertita: il foglio nero con figura di stella – anche se appena accennata – è “diventato” l’Universo e il bianco, prima “contenitore di tutto l’esistente possibile“, “il nulla“.
Le opere di Cecilia Vissers riescono a produrre plasticamente – forse grazie a un piccolo big bang – un universo in espansione nel quale vi è un forte legame tra nulla e tutto. Come Pozzo e Lucky di En Attendant Godot, Nulla e Tutto di Cecilia Vissers sono legati da una corda e i loro movimenti, anche minimi, non possono che circoscrivere l’universo spaziale e cangiante che, in arte, continuiamo a chiamare Forma.
CECILIA VISSERS
ULTIMA THULE (THE FAR NORTH)
EXHIBITION 23 FEBRUARY – 31 MARCH 2012
Masters & Pelavin
13 Jay Street
New York, NY 10013
Tel.: 646-926-2787
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CECILIA VISSERS e DITTI KETTING
THE MATCH
Galerie Nouvelles Images
http://www.nouvellesimages.nl/
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CECILIA VISSERS
http://www.ceciliavissers.nl/
Biography
1988-1993 Academy of fine arts, ’s Hertogenbosch, Netherlands
Lives and works in Sint-Oedenrode Netherlands.
Solo exhibitions
2012 Ultima Thule :: The Far North, Masters & Pelavin, New York
2012 Match, Nouvelles Images Gallery, with Ditty Ketting, The Hague, Netherlands
2010 Formal, Waterland Museum, Purmerend , Netherlands
2010 En forme, ParisCONCRET with E. Cruikshank, Paris, France
2009 Canna, Element Gallery, Waalre, Netherlands
2009 Gallery Nine, Amsterdam , Netherlands
2008 Een Wolk van Staal, De Verdieping, Veldhoven, Netherlands
2008 Priveekollektie Gallery, Heusden, Netherlands
2007 De Natris Gallery, Nijmegen, Netherlands
2006 In de Wandelgangen, BKKC, Breda, Netherlands
2005 De Vennen Gallery, Stiphout, Netherlands
Selected group exhibitions
2012
Manuel Ojeda Gallery, Las Palmas de Gran Canaria (SP)
Corona Unger Gallery, Bremen (DE)
2011
Schuette Gallery, Essen (DE)
Masters & Pelavin, New York (USA)
Art Amsterdam, Amsterdam (NL)
The Gallery On The Corner, London (UK)
Kokon Gallery, Tilburg (NL)
K09 Gallery, Groningen (NL)
2010
ParisCONCRET, Paris (FR)
Schuette Gallery, Essen (DE)
Art Amsterdam, Luiscius Books & Art, XX-Multiple Gallery, Amsterdam (NL)
Art Rotterdam, Luiscius Books & Art, XX-Multiple GalleryRotterdam (NL)
2009
Tempus Arti, international triennial, Landen (BE)
Jan Heesters Museum, Schijndel (NL)
2008
Gallery 15a, Lochem (NL)
2007
Cuijk Sculpture Garden (NL)
2004
De Vierde Dimensie Gallery, Plasmolen (NL)
De Vennen Gallery, Stiphout (NL)
Museum van Loon, Galerie Ra, Amsterdam (NL)
2003
Amstelglorie, Amsterdam (NL)
2002
Krot&Co Foundation, Bergen op Zoom (NL)
2001
De Vierde Dimensie Galllery, Plasmolen (NL)
Lindart, Linden (NL)
National Forestry Service, Leende (NL)
1998
De Pronkkamer Museum, Uden (NL)
Jan van Hoof Galerie, ‘s Hertogenbosch (NL)
Gorcums Museum, Gorinchem (NL)
1997
Loevestein Castle, Poederoijen (NL)
1996
Jan van Hoof Gallery, ‘s Hertogenbosch (NL)
1995
New Brabant Art Foundation, Tilburg (NL)
1994
Jan van Hoof Gallery, ‘s Hertogenbosch (NL)
Dutch Sculptors Association, Daelenbroeck Castle, Herkenbosch (NL)
Collections
Waterland Museum Purmerend NL
Stokroos Foundation Utrecht NL
Center for the Arts, CBK de Krabbedans Eindhoven NL
Center for the Arts, CBK Nieuwegein NL
Collection Hans Timmer Oosterhout NL
Municipality of Uden (NL), Municipality of Druten NL
Collection De Musageet, Amsterdam
GBS collection, Essen, DE
Private collections in Belgium, France, US, United Kingdom, Netherlands, Spain, Germany
Grants, residencies
2008 & 2011 Grant of the Stokroos Foundation, Utrecht, NL
2006, 2007, 2008 & 2009 Grant of the New Brabant Art Foundation (BKKC), Tilburg, NL
2008 & 2009 Grant of the Brabants Institute for School & Art (BISK) Tilburg, NL
2011 & 2012 New York, Mondrian Foundation Amsterdam
2011 The Far North, Scotland
2009 residency Heinrich Böll Foundation, Achill Island, Ireland
2008 residency Virginie Janssens Foundation, Mas de Charrou, France
2007 Canna, Hebrides, Scotland