Celestino Taranta. Per l’annuale della morte di Umberto Postiglione (1925)

Creato il 20 ottobre 2015 da Silcap

«Ed ecco il giovane Umberto, risvegliatore di anime ed operaio egli stesso, nei centri operai del Nord e del Sud America. L’eterno dissidio e il contrasto fra i due elementi dell’economia sociale, fra il Capitale e il Lavoro, nessuno più di lui li sentì urlare, implacati e tragici, nel profondo dell’anima, e nessuno più di lui seppe conciliarli. Ma Umberto Postiglione non è il cliché del demagogo ciarlatanesco di nostra conoscenza, che vende frottole per farsi una posizione sociale. Egli è convinto di quello che dice e crede a quello che inculca: Egli ha una fede: la fede in un mondo migliore per i lavoratori, la fede nell’avvenire degli uomini che, figli dello stesso Dio, dovranno amarsi e vivere come fratelli. Il suo anarchismo idealista è, sempre, anch’esso, espressione di bontà».

Per l’annuale della morte di Umberto Postiglione