Cellulari e cancro, il risultato di una ricerca

Creato il 30 agosto 2013 da Yellowflate @yellowflate

Per dimostrare il legame tra telefoni cellulari e lo sviluppo del cancro, i ricercatori dell’Università di Tel Aviv hanno studiato la saliva di 20 persone che utilizzano i loro telefoni da 30 a 40 ore al mese. Hanno poi confrontato con quello di persone sorde che non dispongono di un computer portatile o che lo utilizzano solo per mandare SMS.

Secondo le spiegazioni del dottor Hamzani, direttore dell’equipe di ricercatori, una eccessiva esposizione alle onde elettromagnetiche da cellulare causa dello stress ossidativo sui tessuti delle ghiandole salivari situate nei pressi del luogo in cui l’apparato è posto, che è per l’appunto vicino all’orecchio. Tuttavia, se ci si riferisce alla sua definizione, lo “stress ossidativo” non ha nulla a che fare con lo stress psicologico. Si tratta di un attacco chimico sui costituenti del nostro corpo a causa di un eccesso di radicali liberi. Queste molecole particolarmente dannose, che provengono da l’ossigeno che respiriamo, causano l’ossidazione che distorce la nostra membrana cellulare e il DNA. La conseguenza sarebbero mutazioni genetiche che si sviluppano in tumori.

Portando spesso il cellulare vicino all’orecchio, questo stress ossidativo colpisce le ghiandole salivari. La saliva poi favorirebbe lo sviluppo di tumori.

Vi è da specificare che le conclusioni dell’indagine sono tutt’affatto definitive come ha spiegato lo stesso Dott. Hamzani che ha specificato che lo studio da essi effettuato non stabilisce un chiaro nesso causale tra l’uso dei telefoni cellulari e il cancro. Ma, in ogni caso, aiuta a mettere in evidenza che questo uso può avere effetti negativi sulla salute. Per affinare la ricerca, il team ha annunciato che continuerà il suo lavoro su scala più ampia e analizzerà, per esempio, la saliva di una persona prima e dopo l’uso con l’orecchio del suo telefono.

Questa non è la prima ricerca del genere effettuata nel mondo che mostra il rischio dei telefonini.

Sempre in Israele uno studio del Weizmann Institute ha dimostrato che il 50% dei dispositivi telefonici portatili aumenta il rischio di tumori delle ghiandole salivari. Un rischio ancora maggiore se l’apparecchio è sempre posto nello stesso orecchio. Ha inoltre evidenziato: una chiamata per più di dieci minuti può causare cambiamenti chimici nelle cellule cerebrali.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che due anni fa, l’ Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso la sua Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), aveva alzato il livello di allerta sull’utilizzo dei cellulari. Mentre l’anno scorso ha emesso un documento con il quale ha dichiarato che “non è stato possibile dimostrare un aumento del rischio di cancro al cervello”, tuttavia nel 2011, ha inserito nell’elenco dei fattori più cancerogeni i campi elettromagnetici di frequenza definendoli “come possibilmente cancerogeni”. Ossia ha messo più o meno sullo stesso livello il telefono cellulare con i vapori di benzina. Cioè il “livello 2B”, uno dei cinque livelli di classificazione dell’OMS per le sostanze cancerogene.

Nel processo, il direttore della IARC, Christopher Selvaggio, pur sottolineando la necessità di ulteriori ricerche, ha dato alcuni consigli per ridurre il rischio. Si raccomanda in particolare di evitare il cellulare all’orecchio, preferibilmente utilizzando un kit vivavoce e l’invio di “sms”.Due metodi che riducono dieci volte l’esposizione alle onde elettromagnetiche.



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