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Cellule staminali del cordone: aggiunte tre patologie al Decreto Ministeriale 2009

Creato il 03 luglio 2014 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

La raccolta e la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale consentono di mettere da parte una preziosa risorsa per il futuro del bambino: il Decreto Ministeriale 18 novembre 2009 viene modificato, con l’aggiunta di tre patologie per le quali è comprovata l’efficacia del trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Conservazione cordone ombelicale - Guida
Di: Redazione

È del 16 giugno 2014 la pubblicazione del Decreto 22 Aprile 2014, con il quale il Ministero della Salute ha ritenuto di provvedere all’aggiornamento del Decreto ministeriale 2009, documento ufficiale in cui è stilata una lista di patologie (molte delle quali gravi ed invalidanti, come leucemie e linfomi), per le quali vi è una documentazione di comprovata efficacia del trattamento con il trapianto di staminali emopoietiche.

Nell’aggiornamento del 22 aprile 2014, recante il titolo Modifiche e integrazioni al decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 18 novembre 2009, recante: «Disposizioni in materia di conservazione di cellulestaminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato», vengono inserite tre patologie in seguito  alla proposta del Centro Nazionale Sangue (CNS) e del Centro Nazionale Trapianti (CNT).

Le tre patologie per le quali è consolidato l’uso del trapianto di cellule staminali emopoietiche, con comprovata documentazione di efficacia, e per cui è pertanto opportuna la raccolta dedicata di sangue cordonale, sono: la Sindrome di Down, le Neurofibromatosi di Tipo I, e le Immunodeficienze acquisite, malattie gravi ed invalidanti.

Queste patologie vanno ad aggiungersi alle altre 80 malattie menzionate nel documento, per le quali è stata affermata l’efficacia attraverso il trapianto di cellule staminali: ciò significa che, anche per la Sindrome di Down, per le Neurofibromatosi di Tipo I, e per le Immunodeficienze acquisite, così come avviene per leucemie e linfomi, è possibile utilizzare le cellule staminali precedentemente raccolte e conservate per il loro trattamento.

Ricordiamo, a questo proposito, che il sangue del cordone ombelicale – che contiene una enorme risorsa di cellule staminali – è compatibile al 100% con l’individuo da cui è prelevato, fino al 50% con i genitori del bambino, e fino al 25% con i fratelli.


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