In futuro le cellule staminali avranno un impiego ancora più vasto nel settore della chirurgia plastica e ricostruttiva che in Italia è all’avanguardia.
Le possibilità di utilizzo delle cellule staminali sono numerose e spaziano dal trattamento della calvizie e dell’alopecia a quello di ulcere e ferite complesse, dalle operazione per l’aumento del seno fino a quelle per il ringiovanimento del volto e alla ricostruzione di tessuti danneggiati o mancanti.
Nonostante i fondi a disposizione della ricerca nel nostro Paese siano sempre troppo pochi, negli ultimi cinque anni ci sono stati grandissimi progressi che hanno permesso all’Italia di diventare tra le nazioni pioniere nel campo della chirurgia rigenerativa.
Oggi l’idea più innovativa di questa nuova branca della medicina è quella di impiegare il tessuto adiposo del corpo come elemento di bellezza e salute. I chili in eccesso possono essere considerati come una risorsa da ottenere le cellule staminali adulte da impiegare per la rigenerazione dei tessuti, al fine di ridare funzione e integrità a tessuti danneggiati.
Nel dettaglio, sono tre gli “ingredienti” principali impiegati nella chirurgia rigenerativa: le cellule staminali estratte dal tessuto adiposo e da altri tessuti, i biomateriali sintetici e i fattori di crescita contenuti nelle piastrine. Le cellule staminali e le piastrine possono prevenire dallo stesso paziente e vengono ottenute mediante un’autodonazione di tessuto adiposo e di sangue. In futuro lo scopo sarà quello di creare vere e proprie fabbriche di tessuto e di organi.
Fonte: AGI