Nel campo delle cellule staminali, si è fatto un grande passo avanti, all'Istituto europeo di oncologia di Milano è stato effettuato il primo caso di iniezioni ad un polmone di cellule staminali.
Queste cellule hanno la particolarità di rigenerarsi nei tessuti dove vengono iniettate. Ci spiega Francesco Petrella il vicedirettore della divisione di chirurgia toracica dell'Ieo di Milano:
"Abbiamo prelevato le cellule staminali (cellule staminali adulte mesenchimali) dal midollo osseo del paziente, un giovane di 42 anni sottoposto all'asportazione del polmone destro per mesotelioma pleurico. Le abbiamo espanse ha proseguito e poi inoculate tramite una metodica mininvasiva, la broncoscopia flessibile, nell'area del bronco dove si era creata una fistola post-chirurgica. La metodica si è rivelata efficace nello stimolare la cicatrizzazione del bronco, evitando così altri interventi invalidanti. Oggi, a otto mesi dal trapianto di staminali, il paziente sta bene e non ha avuto recidive".
Ma la letteratura scientifica ci sta anche raccontando le possibilità offerte dalle staminali per il trattamento di malattie che hanno una diffusione molto più ampia: quelle dell'occhio (malattie della cornea, patologie come la degenerazione maculare senile o disturbi della retina) o della pelle (ustioni in primo piano).
E poi l'infarto e lo scompenso di cuore. In questo momento ci stanno lavorando molto i ricercatori francesi, guidati da Philippe Menasché dell'Ospedale Georges Pompidou di Parigi, che hanno programmato una sperimentazione su sei malati affetti da queste patologie (il trattamento prevede l'uso di staminali embrionali). Uno dei malati ha avuto il trapianto tre mesi fa e al momento sta bene. Lo dicono i giornali francesi, ma lo certificano anche i rapporti scientifici.