celo non celo

Da Sfollicolatamente
 Bradipite acuta: celo.
Fino a qualche giorno fa, verso le due del pomeriggio mi scattava un black out totale. Mente offuscata, incapacita' di articolare un pensiero sensato, sedere e tutto il resto annesso che scivolano lentamente ma inesorabilmente giu' per la sedia, fino ad arrivare sotto la scrivania e oltre, piu' giu', a esploranre misteriosi anfratti prima a me sconosciuti, quell'Underworld tra la torretta del PC e le gambe della scrivania, dove le signore delle pulizie non osano avventurarsi.
Ultimamente, invece, sara' che la miriade di lavoretti che sto facendo in universita' mi tiene lontana dal PC, l'abbiocco mi prende di piu' la sera. Se arrivo alle dieci di sera in stato cosciente sono fortunata.
L'altra sera alle otto io e Dear Husband eravamo gia' di ritorno dal ristorante italiano causa mega black out. Mi sono accasciata sul divano, gelatinosa e irremovibile, tipo lumacotto sulla foglia di lattuga, e mi sono addormentata. E qui parliamo di un'insonne recidiva, vedete un po' voi...
Capezzoli a torre Eiffel: celo.
Vorrei poter dire che mi sono venute delle tette enormi, tipo
Ma in realta', la mia prima scarsa e' rimasta tale. Solo che ora ho dei capezzoli in posizione sparatutto a coronare due sfere di acciacio, e nell'insieme mi si sono trasformate in due limoni di Sorrento.

Vomitino: non celo.
Nonostante i miei tentativi di autosuggestione degli ultimi giorni, ieri mattina sono arrivata all'inconfutabile conclusione che io i vomitini non ce li ho. E questa cosa mi rammarica, perche' ho letto nelle mie solite google scorribande che i vomitini sono sintomo di gravidanza meno a rischio, perche' vuol dire che ci sono tanti begli ormoni in circolo, e che il coso cresce bene. Mah.
Toxoplasmosi: non celo.
Dopo aver incomodato la Iena perche' mi facesse un'impegnativa per gli esami proprio in quei giorni di toccata e fuga nel borgo pedemontano, dopo mille code nel bunker dell'ospedale maggiore, dopo una settimana di trepidante attesa, la Iena mi comunica i verdetto: in cinque anni di convivenza con Tigro, infingardo gatto cacciatore, io non ho mai contratto la toxo. Il che vuol dire che sono suscettibile alla malefica contaminazione. Per cui, niente coccole al Tigrone.
Sto vagliando se far fare l'esame a Tigro. Se ho capito bene, se gli esami dicono che l'ha gia' fatta ma non e' in corso, vuol dire che posso mettermi tranquilla, giusto? Boh, non ci ho capito un tubo, e sono ancora al punto di partenza. Altra giostra altro giro.
Beta: non celo.
Qui non fanno le beta. Troppo sforzo, anche per la clinica privata. Immagino sia perche', a meno di ripeterle regolarmente, un esame solo non e' indicativo. E poi, anche se i valori fossero giusti, cio' non toglie che il feto potrebbe comunque non essere viabile, giusto?
Spauracchi che affliggono Sfolli in questi giorni di grande attesa:
1. All'eco di venerdi trovano il sacco gestazionale, ma nient'altro
2. All'eco di venerdi trovano qualcosa, ma quel qualcosa non ha le misure giuste, il battito e' lento, o SaIddioCheAltro
3. Non c'e' gia' piu niente, e ho gia' fatto un "missed miscarriage" senza accorgermene (non riesco a dire quella parola la' in italiano. Anche perche' non so come si dice tecnicamente, e non ho questa smania di scoprirlo...). Che non e' bello, perche' potrebbe voler dire che bisogna fare una D&C (anche questa di parola non riesco a dirla in italiano...).
Per il resto, ci sono le storie del Gufo a tenermi occupata.
Ieri sera la Iena mi telefona (il Gufo non ha molta dimestichezza con queste diavolerie, soprattutto quando bisogna digitare gazilioni di numeri per evitare di spendere un botto in telefonate oltremanica), che mi comunica che il Gufo ormai e' in preda a sogni di parti plurigemellari.
Dice che nell'ultima puntata della saga, dovevo partorire tre gemelli (vero Sara :-)), ma forse ne avevo altri due in giro, cosi, come back up, che non si sa mai (l'ingegnere e la sua previdenza non si smentiscono mai).
Meno male che ci sono oltre mille miglia di distanza tra me e questo delirio.
Mi e' bastato quel viaggetto due settimane fa. Quando la famiglia Sfolli si e' recata in banca per sbrigare delle faccende di deleghe. Tutti e tre, Sfolli, Gufo e Iena, seduti davanti all'omino preposto. Sfolli in mezzo, stretta tra i 100 kili del Gufo e il pelo maculato della Iena. A un certo punto, mentre l'omino preposto finge di immergersi nel fruscio delle sue importantissime carte per risolverci la questione, si staglia la voce del Gufo: "Oh gallina (Sfolli, ndr), allora quando comincia a venirti da vomitare?"E meno male che dovevamo andarci con i piedi di piombo e non diffondere troppo la notizia...

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