E' uscito ieri l'album d'esordio de Il Cile, una di quelle poche voci forse veramente nuove che ogni tanto intervengono a dare speranza alla discografia nostrana. Il che, peraltro, suona come un paradosso, almeno se si pensa al titolo. Ché quel “Siamo morti a vent'anni” pare già da solo un grido di dolore senza via d'uscita alcuna. Ma la musica, forse, sarà in grado di salvarci ancora un po'. Ora: devo – mio malgrado- confessarvi che io, il disco, non l'ho ancora ascoltato. Quel che è certo, però, è che prometteva bene sin dal primo singolo. Sí, perché de Il Cile di Cemento Armato amo quel timbro un po' roco, personale, inconfondibile . E adoro il testo, tutt'altro che scontato. Una collana di parole piene di attualità e vita vissuta che vale anche da sola un gigante in bocca al lupo, oltre a tutta la mia simpatia.
E voi? Quale versione preferite?