Le piante e il terreno possono essere fertilizzanti con diversi concimi naturali. Tra i più noti si ricorda il letame o stallatico, mentre tra i più recenti si ricorda un concime ottenuto dalla combustione della legna: la cenere. Questo fertilizzante è usato dagli amanti del giardinaggio per la coltivazione di piante da orto, alberi e piante ornamentali. Nulla vieta di usare la cenere di legna come concime, a patto che sia ottenuta da legna vergine, cioè da legname non trattato con sostanze tossiche o inquinanti. Per le sue caratteristiche, la cenere di legna va usata solo per alcune tipologie di piante o per migliorare le proprietà fisico chimiche del terreno. Il concime in cenere si può ricavare anche dalla carbonella, cioè dal carbone della legna, mentre è assolutamente vietato usare cenere di carbon fossile, perché altamente tossica.
Caratteristiche
Quali piante concimare
La cenere, come già detto al precedente paragrafo, si può usare per la concimazione di fondo del terreno o nelle piante che hanno elevate necessità di potassio e di fosforo. In alcuni casi, la cenere si usa anche nella fase di pre –semina e sempre a scopo di correzione del terreno. Con la cenere si possono concimare anche arbusti, ortaggi, siepi ornamentali, alberi da frutto, mentre non si devono assolutamente concimare le piante acidofile, amanti dei terreni acidi e riluttanti all’azione del calcio, tra cui azalee, rodondentri, camelie, orchidee, mirtilli, eriche e ortensie.
Usi
La cenere di legna si somministra nella dose di duecento grammi ogni metro quadro. Con questa dose si possono colmare tutte le esigenze di fosforo e di potassio di qualsiasi pianta, mentre la parte di azoto va compensata aggiungendo quaranta grammi di solfato ammonico ogni metro quadro. La cenere può essere aggiunta alla formazione del compost, per correggerne l’acidità, nella dose di tre, quattro chili ogni metro cubo di sostanza fermentata. La cenere viene spesso spruzzata sugli ortaggi e sulle piante da orto, a scopo antiparassitario. Le polveri di questo concime, infatti, bloccano l’apparato respiratorio degli insetti parassiti, provocando la morte degli stessi. Negli arbusti, la cenere si sparge nella base del terreno su cui si proietta la chioma, ovvero nell’area dove si concentrano le radici. La cenere di legna vergine e non trattata è anche ammessa in agricoltura biologica. Le normative in merito consentono di abbinare, alla stessa, letame essiccato o pollina, oppure letame maturo o compost. In tal modo si ottiene un fertilizzante più completo. Per un migliore utilizzo del concime, è consigliabile somministrare la cenere dopo la preparazione e la fermentazione del letame o del compost. In passato, la cenere di legna veniva anche usata per produrre un detersivo. Questo prodotto, chiamato lisciva ( o liscivia), si otteneva facendo filtrare la cenere in acqua bollente. La lisciva veniva usata per detergere le stoviglie e le lenzuola. In agricoltura, ma anche in altri campi, è assolutamente vietato l’uso di cenere di legna trattata chimicamente dopo l’abbattimento degli alberi, di carbon fossile e di carta. La cenere di questi prodotti contiene, infatti, sostanze tossiche e metalli pesanti che possono nuocere sia alla salute dell’uomo che delle piante e dell’ambiente.