Come accade in questi casi la scena del delitto a chi la esamina con gli occhi dell’esperto a poco a poco apre i suoi segreti. Così alle due ipotesi principali si affianca la convinzione che l’operato sia di mano di balordi. Ladri rapitori che hanno pianificato ogni mossa: rubto la scala necessaria a salire sul sottotetto, la lana di vetro per attutire i loro passi sulla lamiera e l’arma, un martello, con la quale hanno infierito su Sergio Scoscia e Maria Raffaelli .
Certamente speravano di ottenere l’accesso alla cassaforte o al seminterrato dove c’era il laboratorio orafo. Tutti potevano immaginare che all’interno dell’abitazione ci fosse danaro e oro.
Dalla ricerca affannosa dell’”oro” tutto il casolare è stato messo a soqquadro. La donna è stata legata e forse strozzata da un fazzoletto stretto attorno al collo. Sergio è stato torturato e finito con un colpo di martello mortale nella zona dell’orecchio.
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