Buona parte degli italiani organizzano un cenone a casa con amici e parenti.
Secondo l’analisi statistica elaborata in questo ultimo scorcio dell’anno il 47 per cento spenderà meno di 50 euro, il 26 per cento tra i 50 ed i 100 euro e il 14 per cento tra i 100 ed i 200 euro mentre una minoranza anche più di 200 euro. Aumenta la presenza dei prodotti made in Italy piu’ tradizionali, dal cotechino (+9 per cento) alle lenticchie (+9 per cento), dalla frutta locale di stagione (+11 per cento) allo spumante (+11 per cento) mentre calano le mode esterofile del passato pagate a caro prezzo come le ostriche (-2 per cento), il caviale (-1 per cento) e la frutta fuori stagione come ciliegie e pesche (- 1 per cento).
Sempre secondo la Coldiretti lo spumante è uno di quei prodotti che comunque non mancherà in tavola il 31 di dicembre, appena l’11 per cento stapperà champagne.
Immancabile anche il panettone al quale non rinunceranno più di 8 italiani su 10 (81 per cento), il panettone supera il pandoro.
Bene, benissimo le vendite delle lenticchie che, in un momento di difficoltà proprio per il loro antico potere portar fortuna, ottime le vendite di cotechino o allo zampone presente nel 73 dei piatti.
La frutta locale, con l’80 per cento delle preferenze, vince su quella esotica o fuori stagione che quest’anno assaggeranno solo il 34 per cento degli italiani. Si abbandonano infatti le mode esterofile del passato con il 5 per cento di italiani che si permetteranno le ostriche e il 4 per cento il caviale.
Il made in Italy è apprezzato anche all’estero con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e pasta per Natale che supera la cifra record di 2,7 miliardi di euro, sulla base delle proiezioni Coldiretti relative al mese di dicembre 2013. Ad aumentare – conclude la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+16 per cento) ai panettoni (+14 per cento), ma crescono anche vini (+8 per cento), salumi (+5 per cento), pasta (+4 per cento) e formaggi (+3 per cento).