Sul Gazzettino si leggono addirittura le minacce del suddetto Speranzon, nemmeno troppo velate, contro chi non obbedirà. Infatti “ogni Comune potrà agire come crede, ma dovrà assumersene le responsabilità”. Perché usare Battisti per mettere al bando un centinaio di intellettuali?
Sebbene la replica di alcuni di loro sia stata immediata, credo sia doveroso segnalare questo caso eclatante di regressione autoritaria e becera strumentalizzazione del caso Battisti per sparare sul mondo della cultura e sul libero pensiero. Per quanto tempo ancora il Pdl e il suo leader Berlusconi continueranno a dichiararsi “liberali”? Lo scrittore veneziano Tiziano Scarpa ha definito l’iniziativa come “una prassi delle dittature e dei monarchi assoluti”. Come dargli torto… Mentre le reminiscenze del fascismo riemergono possenti dalla laguna, Speranzon si giustifica “vogliamo mandare un messaggio chiaro, sia chiaro che se questi scrittori vogliono fare un appello contro Berlusconi sono liberi di farlo tutti i giorni dell’anno, ma firmare a favore di Battisti prescinde dalla visione politica: è uno schiaffo nei confronti di chi soffre e ha sofferto a causa di un criminale”.L’idea ha attirato le simpatie di sindacati di polizia come il Coisp. Il segretario generale Franco Maccari ha invitato tutti i comuni d’Italia ad aderire all’iniziativa (!) e anche tutti i cittadini a non comprare i libri dello stesso Battisti e degli scrittori che lo sostengono. Mi chiedo quanti ne abbia letti in vita sua.
Oltre agli scrittori e al mondo dell’editoria, sotto minaccia di censura, come dovrebbero comportarsi i bibliotecari e i funzionari coinvolti di fronte a tali populistiche “raccomandazioni” di politica (in)culturale inoltrate dai due esponenti Pdl? Paride Costa ha inoltre espresso la sua opinione sui “pentiti” della lista nera dei firmatari. “Ovviamente non chiederemo la rimozione dagli scaffali di tutti quelli autori che prenderanno o hanno preso le distanze dalla lista dei sostenitori di Battisti – conclude Costa – non abbiamo nulla contro i loro libri, ma serve rispetto per i familiari delle vittime dei terroristi”. E la libertà d’opinione? La sospendiamo? Sono voluto uscire un po’ dall’ambito specifico dell’America Latina e del blog LatinoAmericaExpress per parlare dell’Italia vista da fuori ed esprimere la mia indignazione, anche come italiano all’estero, per idee e proposte di questo tipo. Spero di poter tornare sul tema Italia ma con ben altre notizie da commentare. Intanto invito tutti a non stare in silenzio. Raccolgo anch’io l’invito del blog Mazzetta che s’è occupato della questione: se qualcuno ha voglia di esprimere a Speranzon la propria opinione sulla sua brillante iniziativa, la mail è: raffaele.speranzon@comune.venezia.it