Cent’anni di Titanic

Creato il 14 aprile 2012 da Scribacchina

14 aprile 2012. Oggi come oggi, cent’anni fa colava a picco il Titanic.

No no no, soliti lettori: non fiatate. Non pronunziate verbo. Già so che promisi di non più nominar il Titanic. Embè? Ditemi un po’, voialtri, come si fa oggi a non citar la barchetta più nota della storia. Un’occasione del genere ricapiterà tra altri cent’anni, quand’io non sarò più.
No, signori miei: oggi parlerò.
Mal che vada, un’altra ammiraglia della Costa ammarerà. Oppure, per la par condicio, una MSC o una Royal Caribbean daranno il loro addio a questa valle di lacrime. Sempre col 100% di passeggeri sani e salvi, beninteso: l’anticipo a scanso d’equivoci.

Ebbene, in questo primo centenario dalla sciagura del Titanic, vi propongo di risalire, tutt’insieme, sul transatlantico che valse a James Cameron l’ambitissimo Oscar.
E’ sera, soliti lettori.
E’ stasera.
La
soirée del 14 aprile.
Venite con me: v’accompagno nella sala da pranzo di prima classe.
Lo sciccosissimo
First-Class Dining Saloon.
Guardatevi attorno: vedete? siam circondati dai passeggeri più in vista della nave: John Jacob Astor, Benjamin Guggenheim, Isidor e Ida Straus; v’è pure l’
inaffondabile Molly Brown.

Vi sentite a disagio? Society troppo high pei vostri gusti?
Ma no, giovini. E’
high soltanto in apparenza, codesta società. In realtà è un agglomerato d’esseri umani, persone che sotto una certa altezzosità covano – sì, proprio come noi – passioni, emozioni, dolori, tristezze e gioie, speranze ed illusioni; pure qualche sogno nel cassetto. L’unica differenza tra loro e noi è che questa, per lorsignori, è l’ultima cena. Non per noi, che (avendo studiato un poco di storia e valutato bene la situazione) ci defileremo zitti zitti poco prima che la chiatta colpisca l’iceberg (o che l’iceberg colpisca la chiatta, ch’è lo stesso).
Nel frattempo, propongo d’ordinare un
leggero desco, giusto per garantirci – a guisa di Molly Brown – una certa inaffondabilità.
Oh, va da sé: stasera offre Scribacchina.

Garçon, champagne per tutti (sì, champagne: ahimè, il Franciacorta nel 1912 era ancor miraggio per gl’estimatori della bollicina).
E… ohibò.
Garçon, che è?
Un menu a base di carne e pesce?

… Mon Dieu, son vegetariana…

E sia: signore, porti in tavola Green Peas, Creamed Carrots e Chateau Potatoes.
E per concluder degnamente il pasto, del Punch Romaine.

E non recriminate, soliti lettori. Ormai è deciso, sarà una cena di contorni con sorbetto.
Poteva andarvi peggio, tutto sommato: l’internazional cucina degl’odierni transatlantici è senza dubbio alcuno più indigesta.

Tornando coi piedi per terra, cari miei, vi segnalo che l’immagine in apertura d’articolo è nientepopodimeno che l’unica foto esistente della sala da pranzo del Titanic, scattata con ogni probabilità l’11 aprile del 1912.
Qui sopra, invece, potete ammirare l’originale menu di prima classe della sera del 14 aprile; sì, il menu carni-pescivoro cui accennavo più sopra e che recuperai dal già citato libro Last Dinner on the Titanic.

Mi par il caso di proporvi – accanto a quella delle Creamed Carrots che già vi illustrai – pure la ricetta delle Chateau Potatoes e del Punch Romaine. I Green Peas, invece, li tralascio volentieri: immagino sian banalissimi piselli verdi ripassati in padella. Enfin, nulla di così Titanico.

Comunque. Preciso: trattasi di ricette originali dell’epoca, raccolte direttamente dal libro di cui sopra e tradotte per voi dalla sottoscritta.
Bon appétit.

***

CHATEAU POTATOES
Quinta portata
ricetta originale del Titanicmenu di prima classe, cena del 14 aprile 1912

Ingredienti per 6 persone:
- 6 patate di media grandezza
- 2 cucchiai di burro
- 1 cucchiaio di olio
- 1 cucchiaio di foglie di rosmarino finemente tritate
- 1/2 cucchiaino di sale
- 1/2 cucchiaino di pepe

Pelate le patate; usando un coltello, tagliatele in forma di uovo alto e stretto (altezza circa 5 cm), sfaccettandole in otto lati. Nel frattempo, mettete in una teglia che possa andare in forno burro, olio e rosmarino. Infornate a 220 gradi per due o tre minuti, o finché il burro presenterà bolle in superficie.

Asciugate le patate; disponetele nella teglia riscaldata e mescolate bene. Infornate nuovamente a 220 gradi, mescolando di tanto in tanto, per 35 o 40 minuti o finché le patate presenteranno una crosticina dorata. Al termine della cottura,unite sale e pepe.

***

PUNCH ROMAINE
Sesta portata / punch e sorbetti
ricetta originale del Titanicmenu di prima classe, cena del 14 aprile 1912

Ingredienti per 8 persone:
- 1.400 gr di ghiaccio tritato
- 230 ml di simple syrup
- 460 ml di champagne o vino frizzante
- 230 ml di vino bianco
- 75 ml di succo d’arancia appena spremuto
- 2 cucchiai di succo di limone
- 2 cucchiai di rum bianco (facoltativo)
- scaglie di scorza d’arancia (meglio se bio)

Preparate il simple syrup: in una pentola capiente miscelate 230 gr di zucchero e 115 ml d’acqua; a fuoco medio, portate ad ebollizione mescolando delicatamente finché lo zucchero sarà completamente sciolto. Dal momento dell’ebollizione, fate cuocere per un minuto o finché lo sciroppo diventerà limpido. Togliete dal fuoco e fate raffreddare.

Inserite nel mixer ghiaccio tritato, simple syrup, champagne, vino bianco, succo d’arancia e di limone; azionate la macchina e frullate fino a quando gli ingredienti saranno ben amalgamati. Versate il punch in coppe da dessert; innaffiate con rum bianco (se gradito) e decorate con una scaglietta di scorza d’arancia. Servite immediatamente.


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