Cento giorni di Felicità
di Fausto Brizzi
Autore: Fausto Brizzi
Serie: //
Edito da: Einaudi, Stile Libero Big.
Prezzo: 15,73 €
Genere: Romanzo
Pagine: 393
Trama: Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l’ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, “l’amico Fritz”. Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa più difficile di tutte: essere felice. Perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, “la più perduta delle giornate è quella in cui non si è riso”.
Se ti dicessero: “su questa Terra hai soltanto cento giorni a tua disposizione, sfruttali bene”, come reagiresti? Personalmente andrei nel panico e nella confusione più totale, almeno all’inizio, li passerei a ciondolare, probabilmente, tra le mille e più cose che vorrei fare. Difficile immaginarsi in una situazione del genere, si può solo presupporre di fare una certa cosa al posto di un’altra, togliersi uno sfizio che altrimenti non ti saresti mai tolto a causa dei sensi di colpa che subito dopo avrebbero bussato alla porta.
Così fa Lucio Battistini, il nostro “morituro”, che già dalle prime pagine ci svela senza troppi complimenti che il libro finirà con la sua morte.
“Ehi ma questo è spoiler!” direte giustamente voi.
In effetti così potrebbe sembrare, ma non è questa rivelazione la forza del libro, ma come ci accompagna nel suo cammino verso una fine consapevole, purtroppo, dovuta ad un male incurabile.
Lucio è un istruttore di pallanuoto, ex atleta, e inizia la sua storia partendo dalla sua relazione extraconiugale, utilizzata come prologo a tutto ciò che scopre successivamente, e a come vive in famiglia dopo che la moglie ha scoperto il suo tradimento.
Il romanzo ha una cadenza triste-amara, abilmente raccontata con una spensieratezza, lucidità e allegria disarmante. Ti travolge, ti cattura, ti fa vivere i momenti felici, tristi, spensierati di Lucio in questi lunghi 100 cento giorni.
Ogni capitolo è un giorno, un count-down verso la data, indicativamente stabilita dai medici, in cui il corpo di Lucio avvierà la fase finale della malattia. L’autore ha abilmente descritto i sentimenti di quest’uomo e dato una visione più consapevole, ottimista oserei dire, di ciò che la malattia porta nella psiche e nel corpo di una persona come Lucio: attiva, dinamica e senza vizi come l’alcool, il fumo o chissà cos’altro considerato nocivo.
Un libro forte e delicato al tempo stesso, un libro che fa riflettere, emozionare e anche sorridere.
Un romanzo che, a mio parere, dona quella forza a chi sta lottando e si sente stanco, ma anche a chi deve lottare a fianco di queste persone. Una prospettiva diversa, che non guarisce certo, ma forse aiuta.
Un libro unico.
Fonte biografia: Wikipedia