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Centrali a biogas, biomasse, impianti digestori e vecchie fandonie: il deciso no dei Medici per l’ambiente

Creato il 27 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Non si comprende perché in provincia di Cremona gli impianti a biogas e biomasse, per non parlare dell’inceneritore eterni, debbano per forza conseguire un numero miracoloso di autorizzazioni. Ma che succede in provincia di Cremona? Salini lo sa che stiamo diventando tristemente famosi e che la responsabilità politica è tutta sua? Le normative premiano troppo facilmente l’iniziativa privata, tuttavia l’obiezione di coscienza, la disubbidienza civile non sono mai possibili nel caso delle politiche ambientali? Che è quella mano sempre pronta a firmare? E quel timbro? Fermo lì! Che fai? Tu stai timbrando, ma il pacco può essere esplosivo, alt!

Montalto di Castro, Lazio, Italia

Montalto di Castro, Lazio, Italia (Photo credit: Wikipedia)

Non vengono dubbi a questi autorizzatori con olio di gomito e stampino pronto? Vorremmo che fossero libri di parlare, di spiegare. L’assessore provinciale Pinotti non risponde mai (ma Pinotti è stato nominato da Salini, non eletto) e l’assessore comunale Bordi si è specializzato nel dare risposte evasive ad Alessia Manfredini (Pd), che però non si fermerà mai!
E i cittadini? Perché così pochi comitati spontanei in provincia? Dov’è la sensibilità civile? I cremonesi non sono abituati a questi metodi, probabilmente nemmeno li conoscono. I piccoli Comuni sono tanti e tutti sanno che potere ha in un piccolo Comune l’autorità del sindaco, dei suoi grandi elettori, dell’ufficio tecnico… Il ricatto morale e l’intimidazione sono facili. Siamo a un passo dal clima pre-mafioso.
Ma dire di no è sempre possibile. Altrimenti godiamoci le polveri nocive, l’aria sporca di microparticelle mortali, cancerogene, e buttiamoci nel rutilante vortice del progresso infernale di codesti mercanti di morte. Ne uccide più l’inquinamento che la guerra ormai!
Ecco a dissetare la screpolata sete di sapere un tintinnante comunicato dei Medici per l’ambiente.

Si è svolto sabato 24 novembre 2012 a Manziana (Rm) l’incontro sul tema “Biogasbiomasse e biodigestori. Scelta ecologica o ecotruffa?”.
L’incontro promosso da numerosi comitati locali impegnati in difesa dell’ambiente e della salute ha visto una partecipazione numerosissima ed attenta di cittadini e della stampa locale e nazionale.
La dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment )nell’intervento introduttivo ha esposto le principali criticità ambientali e sanitarie della provincia di Viterbo a cominciare da quelle determinate dall’arsenico, sostanza tossica e cancerogena, presente nelle acque destinate a consumo umano e dal gas radon, altro elemento cancerogeno, presente diffusamente nella struttura geologica del’Alto Lazio.
Il professor Gianni Tamino, biologo di fama internazionale professore ordinario presso l’Università di Padova e membro del comitato scientifico dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde con la relazione sul tema: “Quali fonti rinnovabili: l’inganno delle biomasse e del biogas”ha mostrato chiaramente l’inutilità e la dannosità per salute e ambiente di questi impianti che vengono costantemente proposti su tutto il territorio nazionale per conseguire una volta realizzati importanti incentivi economici in quanto spacciati per fonti rinnovabili quando in realtà lo sono soltanto formalmente.
Il dottor Mauro Mocci del Coordinamento dell’Alto Lazio dell’Associazione italiana medici per l’Ambiente- Isde ha illustrato la relazione: “Biodigestori anaerobici alimentati da rifiuti organici – La situazione nel nostro territorio – Le soluzioni alternative”evidenziando con chiarezza la necessità di una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che se realizzata attraverso la raccolta differenziata e “porta a porta” e con una reale politica del riuso del riciclo e della riduzione dei rifiuti e soprattutto dei materiali da imballaggio non avrebbe alcun bisogno della realizzazione di impianti di incenerimento, biodigestione e discariche.
Gli interventi hanno dimostrato con chiarezza espositiva e solidità scientifica l’inutilità e la dannosità per ambiente e salute delle centrali a biogas a biomasse e dei biodigestori in un territorio in cui non vi è necessità di aumentare la produzione di energia elettrica mentre si dovrebbero ridurre subito le fonti d’inquinamento già presenti a cominciare dal polo energetico più grande d’Europaquello costituito dalle centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro che da oltre 50 anni immette in aria tonnellate di gas e polveri nocivi con danni gravi e fin mortali per la salute delle persone come evidenziato anche da studi epidemiologici.
Da questo incontro anche un forte e condiviso appello perché nel nostro territorio si dia la priorità il massimo dell’attenzione e dell’impegno a programmi di tutela e bonifica ambientale di sorveglianza dello stato di salute delle popolazioni residenti e si rifiuti decisamente e senza tentennamenti ogni altra scelta, struttura e/o impianto ad alto impatto ambientale e sanitario.

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