Centrali a biomassa: gli atti del seminario.

Creato il 09 febbraio 2015 da Marcoianes
INTRODUZIONE: Il seminario nasce dall’esigenza di capire cosa sono le centrali a biomasse, cosa si intende per biomassa e quali tipi di biomassa esistono per essere utilizzate. Per avviare un percorso di informazione e formazione, abbiamo avuto  al tavolo alcuni esperti di settore, che hanno  opinioni diverse, spesso contrastanti tra di loro, ma comunque utili per cercare di capire. Ognuno ha pari dignità e deve avere il massimo rispetto da parte di tutti; dico questo perché lo scopo è di ascoltare teorie tecniche e pareri di professionisti stimati nel loro settore e, quindi, a loro va il nostro massimo rispetto; anche se possiamo avere idee diverse, per ognuno di loro formuliamo un grande ringraziamento per essersi messi a disposizione al solo scopo di creare informazione. Speriamo, con questo primo incontro, di avviare un percorso di riflessione importante; non abbiamo la pretesa di indurre e forzare idee nelle persone, né tantomeno di trovare in poche ore la soluzione ideale e la risposta a tutti i quesiti; vogliamo solamente aprire un confronto sano e costruttivo, anche tra posizioni diverse. IL MIO INTERVENTO: E' necessario chiarire bene il concetto di biomassa; nel nostro Paese non esiste una definizione chiara ed inequivocabile; Troppi materiali, troppe provenienze diverse e troppi i campi di utilizzo; troppe anche le fonti legislative e istituzionale che danno definizioni diverse. Se, però, prendiamo la definizione data dall’attuale legislazione italiana nella quale si dice: «Biomassa= .. la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura, dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese pesca e acquacoltura, gli sfalci e potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani». Possiamo dire che in questa definizione si trovano una marea di materiali che con ciò che possiamo definire BIO, hanno davvero poco a che vedere! Quale biomassa ci troveremo a gestire sui nostri territori? Oggi abbiamo parlato principalmente di biomassa legnosa, ma per decreto ministeriale, è bene sapere che diventa comparata alla biomassa anche il CSS; per decreto, infatti, tale prodotto derivato dai rifiuti diventa “END OF WASTE”, cioè FUORI DALL’ELENCO DEI RIFIUTI, QUINDI GESTIBILE COME UNA BIOMASSA COMBUSTIBILE! Ma stiamo sempre parlando di prodotti a matrice plastica, lavorati e miniaturizzati , ma sempre di origine PLASTICA! Se daremo sviluppo ulteriore alla combustione di tali “biomasse per decreto”, ci ritroveremo piccoli inceneritori sparsi sul territorio. È pur vero che, allo stato attuale delle normative vigenti il CSS deve essere convogliato in grandi strutture, però le normative si cambiano facilmente; ne sanno qualcosa gli operatori del fotovoltaico, che si sono visti cambiare le regole ben 5 volte ( cinque conti energia) in soli due anni e mezzo! Non credibile un sistema normativo come il nostro; che parte con determinati presupposti per far avviare e accettare nuovi percorsi in maniera soft, per poi cambiare le carte in tavola frequentemente, subendo pressioni di lobbies varie! Parlando di biomasse è inevitabile allargare la questione alla STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE; sempre più spinta verso ulteriori incentivi e favori alle lobbies del petrolio; non a caso anche nel recente decreto SBLOCCA ITALIA, si persevera nell’incentivare le trivellazioni ON SHORE e OFF SHORE,per ricercare petrolio a costi davvero insostenibili. -   Una strategia energetica che di sostenibile ha veramente poco; INCENTIVAZIONE (CERTIFICATI VERDI/BIANCHI) NON CALIBRATA SU L’EFFETTIVA SOSTENIBILITA’ DEI SISTEMI    -   ERRATA INCENTIVAZIONE DEL PASSATO SU FONTI RINNOVABILI (EOLICO E FOTOVOLTAICO) -   ULTERIORE INCREMENTO DI CONTRIBUTI AL SETTORE DELLE FONTI FOSSILI (IDROCARBURI) Se, poi, analizziamo bene il percorso che ha portato all’elaborazione di questo pseudo piano energetico, scopriamo che MANCA TOTALMENTE una seria valutazione sulle allocazioni di determinate centrali di produzione ; ne è un esempio lampante la volontà di concedere il permesso per una centrale a biomassa a Novaledo; la centrale in se stessa, molto probabilmente rispetterà i dettami normativi in materia di sicurezza; ma manca l’allacciamento alla situazione esistente! Come si può pensare di calare un’ulteriore fonte inquinante in unluogo già fortemente depresso e invaso da fonti di emissione che hanno già superato i limiti e che destano fortissima preoccupazione nella popolazione? Inoltre, se una centrale viene allocata per sostituire fonti di emissioni sparse, molto probabilmente potrebbe anche risultare conveniente; mi spiego meglio. Se in un sito costruiamo una centrale per sostituire TUTTE le micro caldaie private, calibrando la produzione per sostituire tali finti sparse, sicuramente ne trarremo un beneficio collettivo; un’unica fonte di emissione, ben controllata dall’ente pubblico e rimozione di piccole caldaie che bruciano chissà cosa! Questa potrebbe essere una via corretta per giustificar sviluppo di tali sistemi; ma se, invece, realizziamo una centrale che si aggiunge alla situazione esistente…è facilmente intuibile che la situazione ambientale non può che peggiorare! Quindi, purtroppo, è evidente che la politica italiana è carente sotto il profilo di una corretta programmazione energetica e di una sostenibile progettazione di un serio piano industriale. Cosa ci resta da fare? Ogni cittadino ha l’obbligo, e noi tutti oggi lo stiamo facendo, di documentarsi e di farsi portatore critico di osservazioni e proposte. Abbiamo l’obbligo di muoverci tutti e di tentare di cambiare la politica delle lobbies che, purtroppo, hanno i loro referenti nelle stanze della politica che conta! Dobbiamo stare vigili, acquisire conoscenze e muovere opinioni sempre più diffuse. Lo dobbiamo fare per la nostra incolumità e per quella dei nostri figli e nipoti! Perché : “la terra non è eredità ricevuta dai nostri padri, ma un prestito da restituire ai nostri figli!”
Ecco il link al quale potete scaricare gli atti del seminario:
http://www.marcoianes.net/area_download_4.html
Nella pagina trovate, in alto, il link che vi chiede di salvare un file ZIP, all'interno del quale ci sono tutte le presentazioni dei relatori.
Marco Ianes - Trento

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