La nuova soluzione tecnologica, approvata dal presidente Dilma Rousseff, dovrebbe essere applicata per la prima volta alle cinque dighe progettate sul fiume Tapajós, nello Stato amazzonico del Pará (nord-est del Paese), per una potenza complessiva di 10.683 MW. Con un po’ di enfasi, il ministro dell’energia e delle risorse minerarie, Edison Lobão, ha parlato di una tecnologia fantascientifica, paragonandola a al film Avatar. La citazione è anche un omaggio al regista del film, il canadese James Cameron, che si è distinto per l’impegno ambientalista in favore dell’Amazzonia.
I cinque sbarramenti causeranno l’allagamento di circa 2000 chilometri quadrati, una superficie di gran lunga inferiore a quella degli altri impianti di potenza confrontabile. Ma la nuova tecnica consentirà di non urbanizzare l’area intorno agli impianti: alla fine della costruzione i cantieri saranno smantellati, la foresta ripristinata egli impianti saranno accessibili al personale solo via elicottero.
Il nuovo progetto è nato anche in seguito alle forti proteste dei gruppi ecologisti contro la grande centrale di Belo Monte (11.230 MW) progettata sul fiume Xingu, sempre nella foresta amazzonica del Pará.