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Centrosinistra, i cittadini si meritano le primarie: per il candidato sindaco, il Parlamento e la Regione

Creato il 12 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Primarie anche a Cremona, per forza, lo impone l’articolo 18 – ironia della sorte – dello statuto del partito democratico. L’idea non piace a tutti, nel Pd cremonese, che teme la presunta “particolarità” di Cremona. Ma le primarie di coalizione sono previste, e nel peggiore dei casi almeno quelle di partito. Quindi come evitare il principale strumento di partecipazione dell’elettorato. Non tutti si iscrivano, ma il voto alle primarie non è mai insignificante: ha portato spesso alle luce alcuni problemi e tuttavia è anche un metodo collaudato dal Pd, che ha imparato ormai ad assorbire i colpi, positivi o negativi che siano per le anime del partito.

Centrosinistra, i cittadini si meritano le primarie: per il candidato sindaco, il Parlamento e la Regione

Titta Magnoli, un volto buono per le primarie comunali

La voglia di primarie, tanto più dopo la straordinaria esperienza di Crema, viene ravvivata del consigliere regionale Agostino Alloni, e sostenuta con vigore anche da una parte consistente del Pd cremonese. Che vedrebbe candidato sindaco di Cremona, a questo punto, Titta Magnoli, segretario provinciale che ha ottenuto non poche simpatie per la schiettezza dei suoi modi, la voglia di rinnovare, l’apertura alla società civile e ai giovani, la sensibilità ai temi dell’ambiente e la voglia di staccare il Pd dai soliti capitalisti cremonesi che niente di buono hanno combinato (questo lo dico io) se non per se stessi. Proprio Magnoli è uno dei grandi sostenitori dell’operazione popolare che ha condotto Stefania Bonaldi al ruolo di sindaco di Crema, prima donna in questo ruolo, impostasi grazie alle primarie pur non essendo la candidata ufficiale del partito.

E Magnoli ha augurato a Crema “dieci anni di grande politica”, nel giorno dell’insediamento della nuova giunta.

Modello cremasco che non a tutti piace, poiché prevede un drastico rinnovamento, qualche inevitabile rischio. Il nuovo non è sempre elegante, può essere per alcuni aspetti bruttino, contraddittorio, ma avere anche una forza dirompente e incomparabile rispetto a candidati di cui tutti sanno già tutto.

A Cremona c’è chi le primarie non le vorrebbe, perché significherebbe dare al candidato “la consacrazione del partito quando i partiti non li vuole nessuno”. Gli elettori allora non sono società civile? Non devono più contare per paura della Libera agricoltori, che ha perso molti consensi, non trova riparo nel Pdl e nella Lega e cerca una via di potere tramite Montezemolo?

Primarie allora per aprire il partito, anche per decidere quali parlamentari candidare. Quale prova migliore, tanto più se la legge elettorale è antipopolare?

Sarebbe il momento di riprendersi la politica, l’autonomia di pensiero e la libertà d’azione della politica, di sentire l’ondata fresca, di vita, di passione, che viene dai cittadini, anche dalla loro rabbia e delusione.

Ma l’elettore del Pd non è forse anche tranquillo, pensoso, capace di pazientare, di riflettere?

Il partito regge nei sondaggi anche dopo le prove che il governo Monti fa sopportare al ceto medio basso e alla povera gente che di sinistra e di sensibilità umana e sociale ha bisogno per vivere e lavorare.

E francamente l’esclusione non piace proprio a nessuno: sentirsi tutti precari, con scarso potere d’acquisto, con sanità costosa e non gratuita come dovrebbe essere, con una crisi che investe tutto, fa solo venir voglia di cambiare, ma con le riforme che crescono dal basso, non quelle che vengono imposte dal solito mondo dei capitali.

Primarie per il candidato sindaco, primarie per i candidati al parlamento, primarie anche per i candidati consiglieri e il candidato presidente della Regione.

Non si possono ripetere i clamorosi errori di candidare all’ultimo momento persone qualificate ma che non potevano vincere (Sarfatti, Martinazzoli….). Formigoni chi ha battuto? Se lo ricorda la gente?

Ha mai avuto rivali seri Formigoni? A Milano si fa notare Ettore Martinelli, responsabile nazionale del Pd per il settore dei diritti, altri preferiscono Bruno Tabacci, ora vicesindaco di Milano.

Può finalmente dire la sua l’elettorato del centrosinistra? Titta Magnoli col centrosinistra in alternativa al Perri di turno, e per i parlamentari si vedrà, come pure per il candidato presidente di una Regione che la grandezza e la forza economica di un piccolo Stato europeo.

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