Qualità e italianità saranno un binomio inscindibile che caratterizzeranno la comunicazione del Consorzio nei prossimi anni, forte di una nuova immagine che identificherà la punta di eccellenza dell'offerta di certificazione del Consorzio, ma anche di un nuovo linguaggio per fare cultura e parlare al consumatore.
“Ringrazio i soci di avermi onorato della responsabilità di guidare il Consorzio per i prossimi anni, ha dichiarato Fiorillo. Il Ceq è già una risposta concreta e alternativa alle tante iniziative fallimentari di picconare la filiera olivicola italiana che nei prossimi anni è solo destinata a crescere”.
“Chiarezza, condivisione su obiettivi, tempi e risultati da conseguire e misurare, sarà il nostro modello operativo nei prossimi anni – ha proseguito Fiorillo -, consapevoli che le differenze di posizionamento tra piccoli e grandi, tra confezionatori di marca, imprese olivicole e frantoiani sono la ricchezza del nostro Paese e della sua immagine percepita nel mondo, piuttosto che una debolezza come altri tentano invano di dimostrare”.
Ceq si occuperà di valorizzare le tante sinergie di queste diversità, allo scopo di creare valore da redistribuire nella filiera nazionale, all’interno di un'identità visiva unica, riconoscibile dell'azienda allo scaffale.
L’olio italiano garantito dal Ceq sarà la “Ferrari” dell’extravergine: un nuovo concept di prodotto su cui il Ceq sta lavorando da anni e che ci auguriamo possa gradualmente cambiare il comportamento di acquisto dei consumatori.