E' un libro che di per sè ha una storia interessante, che mi piacerebbe conoscere meglio: la sua autrice, che scrive anche fumetti - tenete a mente questo dettaglio- si è convertita all'Islam. Sono perfettamente consapevole di quanto questa mia curiosità possa apparire provinciale, non per questo proverò a nasconderla. Se può servire a farvi capire meglio, vi dirò che qualsiasi conversione mi incuriosisce sempre molto.
Tornando al libro. Parte bene, con un misto di modernissimi hacker e antichissimi demoni ma, man a mano, tende a perdersi: la credibilità diminuisce, senza però mai cedere davvero alla struttura narrante di un fantasy.
Mi spiego meglio: in una favola, non ho nessun problema ad accettare che una volpe parli: è la sua chiave narrativa. In un noir, una volpe parlante è ammessa solo se frutto di allucinazioni sotto droga di uno dei personaggi. In questo libro invece si parte con un registro narrativo per poi tentare di passare a uno del tutto diverso, senza riuscirci per bene, a mio avviso. Però come fumetto, ecco... come fumetto non sarebbe male. E forse è proprio il suo essere fumettista il limite e pregio dell'autrice di questo libro.
Che poi, dico io: a me i fumetti piacciono molto e li considero, senza alcun problema, letteratura. Perchè non scegliere la struttura narrativa più naturalmente adatta a questa storia??
Resta però affascinante l'idea che esista un "negativo" delle Mille e una notte, I mille e un giorno. Cosa non darei perchè fosse vero e potessi leggere quel libro....