Cercando il fresco
Creato il 03 luglio 2012 da Thx217
La giornata si presentava splendida...salvo un piccolo particolare,quei 40° che ti fanno sudare al solo pensiero di muoverti,pure il mio neurone non ce la faceva più a resistere a tutto quel caldo,riusciva a pensare solo ad una cosa:fuga!! Ma dove andare,il sole,durante il giorno,ti segue un pò ovunque,inoltre,ho si potenti e vari mezzi di trasporto,ma pensare spostarmi quanto serve a sfuggire al sole va un pò oltre le mie attuali possibilità. Guardando il mio elenco dei viaggi possibili ho ristretto la cerchia delle mie ricerche alle zone lacustri,quando la mia attenzione è caduta sul lago di Caldonazzo e Levico in Valsugana. Cosa avrà questo lago di così speciale rispetto ad un altro vi chiederete?semplice,oltre ad essere un lago ha anche un parco minerario,con annessa miniera,da poter visitare...più al fresco di così! Imposto l'indirizzo della miniera sul navigatore "via miniera" e parto alla volta del fresco,arrivato sul posto primo inconveniente:il navigatore azzecca il paese ma sbaglia la via,fortunatamente però non di molto,decido quindi di parcheggiare il potente mezzo e di proseguire a piedi. Molto gentilmente il comune ha messo una mega cartina a disposizione dei turisti e su quella riesco ad orientarmi per trovare la mia destinazione,da quello che vedevo bastava salire lungo il fiume Mandola e sarei arrivato alla miniera...quanto avrei dovuto risalire?Mi sarei perso?Mentre mi facevo queste domande ho visto a circa 400 metri le strutture della miniera...ok,avevo drammatizzato troppo. Risalgo il fiume e arrivo alla reception del parco minerario,alla richiesta del biglietto la ragazza dietro il bancone m'informa che purtroppo,causa manutenzione,la gallerie era chiusa...noooooo,tutta questa strada e non c'è il fresco! Vedendo la mia espressione liquefarsi dal caldo la guida mi rassicura:il giro è un pò più corto ma il freso so prende comunque.Ok,allora partiamo. A me e ai miei compagni di tour viene spiegato che il sito minerario di Calceranica è conosciuto e sfruttato fin dalla preistoria,tale sfruttamento non ha conosciuto tregua:fino a tutti il medioevo si estraeva rame,nel cinquecento si sono aggiunti ferro e vetriolo,nell'ottocento si iniziò ad estrarre anche la pirite dall'inizio del novecento alla sua chiusura nel 1964 si estrasse esclusivamente zolfo.Tutto questo gran scavare ha prodotto più di 20Km di gallerie per un dislivello di quasi 500metri,praticamente stavano per raggiungere quota zero sul livello del mare. Dopo un pò di teoria,fatta nella struttura prettamente museale dove trovano posto anche vari campioni dei minerali estratti,varie attrezzature in uso ai minatori e un schermo con la planimetria della miniera, ci siamo diretti all'imbocco della galleria Leyla,nome esotico ma con radici locali,questa galleria,da cui usciva una fantastica aria fresca,era usata in alternativa al sentiero che costeggiava il fiume Mandola,per raggiungere la zone d'estrazione nel cuore della montagna e portare il materiale al complesso di frantumazione,oggi complesso residenziale,appena fuori la galleria.Li il minerale estratto veniva polverizzato e spedito. Fino a qui la storia della miniera e dello sfruttamento geologico della zona sono stati molto interessanti.Parlando con la giuda ci fa notare la pericolosità del lavoro minerario in questa zona e della successiva alta pericolosità nell'esplorare la miniera in quanto,la roccia dolomitica di cui sono composte le montagne,è la più vecchia dell'arco alpino e presenta una struttura che a me ha ricordato molto una torta millefoglie,ci fa notare inoltre come alcuni nomi dei paesi nella zona siano riconducibili all'attività mineraria:l'abitato di Vetriolo,Maso Fosina,dove c'erano le antiche fucine,la località ai Somi,inoltre ci viene detto che,in quella zona della valle,sia a oriente che a occidente,ci sono migliaia di scavi minerari ormai abbandonati che dimostrano la natura mineraria della zona. direi che dopo tutta questa cultura uno potrebbe sentirsi appagato...ecco appunto,"uno",io non sono "uno" e quindi mi sono messo a cercare cos'altro offriva il parco minerario,con la consulenza del personale della miniera mi faccio dare maggiori informazioni sul "sentiero del minatore",che era stato menzionato durante la visita, e su come arrivarci. Praticamente il sentiero è quello che percorrevano i minatori per arrivare dai paesi limitrofi fino alla miniera,il sentiero percorre la valle scavata dal torrente Mandola ed era usato non solo dagli operai che si recavano in miniera ma anche dai carrelli minerari per portare il materiale estratto dalle varie imboccature della miniera fino al frantumatoio e da qui in stazione a Calceranica. Il sentiero è stato recuperato e reso agibile,inoltre sono stati messi dei pannelli didattici lungo il percorso che spiegano la sua storia. devo dire che,pendenza a parte il sentiero è tutto fresco a all'ombra,piacevole da percorre e presenta anche dei punti panoramici sul lago. Leggendo i cartelli lungo il percorso però si può capire come questo piacevole sentiero non fosse poi così piacevole da percorrere pensando d'andare a lavorare in miniera,diciamo che dava un bel ricordo del mondo esterno a quota -400 metri. Lungo il suo percorso,a parte le vedute del lago,se si sta un pò attenti si possono notare anche le aperture delle delle gallerie della miniera,ormai franate,e,guardando a terra,si possono notare tracce di minerali nei sassi sul sentiero. In definitiva,missione "ricerca del fresco" riuscita alla grande,il parco minerario è un qualcosa che non avevo mai visto e che mi è piaciuto molto vedere,inoltre ho imparato molte cose sulla storia di un territorio per me in gran parte sconosciuto.
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