La giornata di oggi non è stata facile.
Ho imparato che la delusione altro non è che la mancata realizzazione di una nostra illusione e, se ci rifletto, io non mi sento delusa; mi sento piuttosto confusa, stordita, come chi dice “no, dai, non è possibile, c’è sicuramente un malinteso”.
No, nessun malinteso. Non questa volta.
Non mi va di fare disquisizione sul genere umano, su quanto la gente sia malata o non abbia rispetto per gli altri; non mi va perchè non voglio esser triste e continuare ad avere l’umore sotto le suole delle scarpe.
Quello che è successo non è stato piacevole e la cosa assurda è che finisco col sentirmi io “di troppo” in questa realtà. Resto inerme ad ascoltare, ad aspettare, ma ho bisogno di protezione.
E’ quello che mi è successo questa sera e la soluzione è stata avvolgersi in un caldo libro e arrivare alla fine per leggere un E vissero felici e contenti.
Mi sono immersa per più di 3 ore nella lettura, non ricordo neanche più quante pagine ho letto ma almeno è servito a far svanire qualche pensiero triste.
La sensazione più piacevole, leggendo, non è il sapere che dei personaggi immaginari siano felici [alla faccia tua] quanto la sensazione del finire un libro.
L’emozione del finire un libro è pari all’adrenalina di sceglierne uno nuovo.
Il libro che ho finito è “Giorni di zucchero fragole e neve”. Quello che devo iniziare non sono ancora riuscita a sceglierlo.