"Francesco, sai una cosa? Anche a me, spesso, vengono queste tristezze... e mi viene anche da piangere. Allora cerco di cambiare i miei pensieri e farli andare da un'altra parte perché, senno, piango e vado avanti a essere triste. Io faccio così: cerco un sorriso dentro, un sorriso che in quel momento è nascosto... Ho un modo per farlo; penso alle cose belle, alle nostre cose belle... Quelle che a un certo punto arriveranno... Così, se devo fare un lavoro e non mi piace molto, penso che, dopo averlo fatto, vi vengo a prendere e stiamo insieme... E ci mettiamo nel lettone... E giochiamo... E mangiamo i pop corn... E leggiamo le storie... E chiaccheriamo... Se ci sono delle telefonate antipatiche da fare, o delle commissioni che mi agitano e innervosiscono, penso che, una volta passate, non ci sono più e che posso stare con voi ma anche fare due parole con una amica, preparare una torta, cercare una bella gonna nell'armadio... Noi siamo fortunati! Siamo una famiglia fortunata, amore mio! Perché le cose che al momento non ci piacciono, Francesco, passano, e invece quelle che danno allegria, restano... Stai sereno! Le tue maestre sono brave e anche se adesso ti sembra tutto difficile, prima o poi, il sorriso nascosto lo troverai anche tu. E quando lo troverai, inizierai anche ad essere contento per le prime schede fatte bene, per la prima parola scritta e la prima frase letta... Devi avere fiducia... Imparare cose nuove può essere faticoso ma ti darà la stessa soddisfazione che provi nel trovare i fili di rame con il tuo babbo... o i sassi più belli in montagna... E se questo non dovesse bastare a farti trovare il sorriso nascosto, allora pensa che dopo il tempo della scuola e dello studio ci siamo comunque e sempre, noi! La giornata a scuola è lunga ma, dopo, c'è anche altro..."
Per alcuni giorni Francesco mi ha ripetutamente detto che il suo sorriso nascosto era ricoperto da pietre molto dure... Poi, un venerdì mattina, vestendolo per andare scuola, mi ha bisbigliato che gli stava per venire da piangere... e che non poteva farci nulla... "Non importa, Franci, stai tranquillo, anche se piangi non accade nulla di grave..." Mentre chiudevo a chiave la porta di casa, mi ha tirato per la maglia, mi ha guardato con due occhioni limpidi e sereni e ha annunciato: "Mamma, la giornata passa veloce a scuola, lo sai?? Ho distrutto le pietre! Ho trovato il sorriso nascosto!". Da quella mattina, non ha più chiesto di restare a casa e non ha più avuto voglia di piangere entrando a scuola.