E il nostro Carlo Zucchi dà il suo contributo che qui riportiamo integralmente.
Cosa possiamo fare per cercare insieme il futuro della sinistra italiana?
Il quesito invita subito gli interlocutori a riflettere o ad elaborare proposte concrete, il tentativo di trasformare il progetto in azione é il principale e fondamentale obiettivo di quella scienza chiamata politica che deve rimanere la più autorevole attività di una comunità organizzata, di una comunità capace di prendere delle decisioni, di porsi dei fini, di vivere autonomamente.
Ma per non sottrarsi all'intento dei promotori non mi dilungo e provo a definire delle priorità e a sviluppare almeno tre proposte concrete.
Innanzitutto i partiti di sinistra dovranno avere il coraggio di riconoscersi in uno stesso statuto , una sorta di carta costituzionale delle organizzazioni e dei movimenti politici, una carta che sancisca i valori fondanti, le regole, le finalità per una rinnovata credibilità di chi ambisce ad essere classe dirigente.
In secondo luogo i partiti di sinistra si riconoscano in una condivisa riforma della Costituzione Italiana, una riforma che esalti il valore dei principi fondamentali, che sia in grado di rispondere alle eterne e alle più attuali miserie dei suoi cittadini peggiori e che sappia difendere, con efficaci e inevitabili ricostruzioni, i suoi cittadini migliori.
Infine, i partiti di sinistra si riconoscano in una riforma dello stato condivisa, certa, credibile, una riforma che pretenda l'assunzione di responsabilità sia ai soggetti pubblici che privati, che eviti di scaricare sulle future generazioni gli errori di quelle precedenti, che incentivi la ricerca, lo studio, la libera iniziativa, l' onestà, la fedeltà fiscale, che riconosca e premi i cittadini in "classe A", uno stato che sia garanzia di diritti e di doveri per tutti .
Queste sono le proposte che sento essere più urgenti , più necessarie, che devono essere il frutto di un lavoro che nasce adesso e non con la prossima campagna elettorale, che devono essere strumento di riforme anche fuori dai palazzi della politica, costruite con il contributo delle migliori competenze, ispirate dai principi fondamentali della nostra Costituzione ed erette affidandosi alla più alta tecnologia democratica, quella dei diritti e dei doveri.
Le sinistre di questi ultimi anni e di questi ultimi mesi hanno perso continuamente consensi, non riescono a dare risposte radicali alle richieste di cambiamento.
L' elettorato é ormai rassegnato da partiti politici che malgrado abbiano una cospicua anzianità di servizio, non riescono ad anticipare e a dare soluzioni ai problemi più attuali di questo paese.
Le future sinistre dovranno relazionarsi con i problemi di una comunità che ha ormai i confini di un pianeta, dovranno avere il coraggio e la visione riformista di chi vuole confrontarsi con una realtà economica, culturale, sociale, che solo una sinistra rivoluzionaria percepirà come l'ennesima opportunità per costruire una società più giusta.