Ieri avevo scritto sul M5S e sul problema di non avere un leader credibile da spendere come eventuale candidato per Palazzo Chigi.
Adesso, se volte, prendete i riferimento ai grillisti di ieri, e sostituiteli con altri al Pd. Ché la sostanza non cambia.
Serve un leader. Bersani non è un leader: è stato buono come presidente di regione, buono come ministro e poteva anche andare come segretario. Non come leader.
Un leader fiuta da lontano la strada, la sceglie e la persegue con convinzione. Un leader è lungimirante. Un leader è deciso. Un leader trascina gli altri e cambia a suo verso la realtà. Un leader difficilmente si fa trascinare dalle tempeste: le evita, semmai ci finisce dentro sa come e dove restare a galla. E lo sa prima di trovarsi nei guai. Un leader è forte, soprattutto tra i suoi: Bersani non è forte nel Pd.
Il problema è anche che un leader del genere, serve non tanto al Pd, quanto all'Italia.
Due dei tre partiti che hanno pareggiato le ultime elezioni, non hanno quel leader. Uno ce l'avrebbe anche: ma dell'eventuale credibilità o spendibilità non parlo nemmeno.
E questa circostanza non è colpa della legge elettorale. I leaders giusti non c'erano comunque.
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