Il duro lavoro di cercare lavoro: quante volte ne abbiamo parlato?
Quante volte abbiamo detto che scrivere e inviare cv non è cosa da deboli di cuore?
Quante volte ci siamo inalberati, o proprio proprio incazzati, difronte alle pretese irreali di certi annunci di lavoro, quante volte siamo rimasti perplessi difronte a certe richieste, che tutto avevano furchè essere legali. Quante volte siamo rimasti delusi da una mancanza di risposta, fosse anche solo in merito alla ricezione del nostro sudatissimo, sporco “pezzo di carta” (ovvero il cv)?
E quante volte siamo rimasti senza parole difronte a certe risposte da recruiter, selezionatori, datori di lavoro, o anche solo amici di amici che cercavano uno schiavetto da impegnare con poca spesa e totale dedizione?
Personalmente ho collezionato abbastanza risposte assurde, aneddoti e storie di vita personale che credo ci potrei scrivere un libro. Non lo faccio solo perchè non voglio sfrucugliare oltre nel pantano di questa tragedia… ma nulla mi impedirà di condividere con voi. Del resto sono sempre stata una persona di spirito e ritengo che una sana (anche se amara) risata a giorno leva non solo il medico ma anche il recruiter scemo di torno.
Ecco: questa è la risposta che ho ricevuto da una delle fantomatiche aziende cui ho inviato il mio prezioso (si, prezioso, mi rifiuto di considerarlo altrimenti, brutti ignoranti!) curriculum.
Le risposte più assurde all’invio cv
Allora traduco: “Gentile Inviatore, la ringraziamo per il suo interResse (si, con doppia r) a lavorare per xxx. Dopo una luuunga e attenta considerazione, abbiamo deciso di non procedere oltre con la sua candidatura. Preferiamo dare priorità agli altri candidati che hanno un profilo ancora più calzante rispetto alle nostre esigenze. Le auguriamo ogni successo nella sua carriera, xxxxxx“
Cerco sempre di trovare il lato positivo delle cose perciò, seriamente, mi sono fatta una sana risata.
Soprattutto ai sincerissimi auguri perchè la mia carriera decolli. ecco, magari, possibilmente, non verso il cestino della carta straccia, come il mio cv…
E mi è restata la curiosità di incontrarlo, uno di questi fantomatici “altri” che hanno un profilo “ancora più calzante” del mio, per il lavoro.
Che, detto fra noi, non mi ricordo neanche che cos’era.. non facciamo i finti orripilanti che seguono la regola di “non mandare cv a tappeto” perché è poco professionale… quando la disperazione chiama, noi sul tappeto, assieme al nostro cv, ci siamo già da un pezzo.