Cerco/Affitto casa ma con restrizioni (di vedute)

Creato il 03 ottobre 2014 da Abattoir

Capita a tutti (soprattutto ai nostri tempi) di dover spostarsi, sia per motivi lavorativi che di studio, e quindi affrontare l’estenuante e pazza ricerca di un alloggio, con altri coinquilini s’intende (no grana, no monolocale). Non basta in questi casi augurare buona fortuna, piuttosto sarebbe utile un donatore d’organi, perché ce ne vuole di fegato!

“Diritto al tetto” cantano i Ministri, ed eccomi di nuovo a Palermo senza un posto dove stare e con l’ansia di non riuscire a trovare casa. Giretto in Viale delle Scienze (sempre più viale e meno scienze) a staccare freneticamente numeretti di telefono che poi li mischi e non ricordi più qual è l’annuncio di chi. Agendina alla mano ad appuntare vie, mappe, orari, incontri. Gente improponibile, case fatiscenti, sciacquoni che perdono, muri di cartone, letti di cartone, cartoni di cartone e via dicendo.

Questo però è niente in confronto al problema massimo che ho dovuto affrontare personalmente (e come me anche altre persone), che è quasi insormontabile in quel di Palermo: cioè riuscire a trovare una casa “mista”.

Che vuol dire “casa mista”? Vuol dire una casa dove convivono sia maschi che femmine. E qui i moralisti stanno già pensando alle orge. Ma non c’è niente di porno o sconveniente e disdicevole a condividere casa con persone dell’altro sesso. Che sia colpa di padroni di casa bigotti, di genitori dalle vedute corte, di ragazzi/e troppo timorosi per fare esperienze, di case miste a Palermo ce ne sono pochissime!

Fondamentalmente il problema principale è che i padroni di casa preferiscono affittare “solo” a studentesse/lavoratrici. Perché solo a donne? I maschi che fanno, cercano un ponte per andare a viverci sotto? Che differenza fa affittare a donne o a uomini? Le donne sono “facilmente infinocchiabili” rispetto agli uomini? Le donne sono meno barbare e più “pulite” degli uomini? Le donne pagano l’affitto in tempo e gli uomini no? Le donne arredano la casa e gli uomini la distruggono? Sono tutti luoghi comuni, cari padroni di casa, e dieci anni di convivenze con le più disparate compagnie lo possono dimostrare: coinquiline disordinate e fituse, coinquilini coi tappeti in tinta coi copripiumini in tinta con le tende in tinta col cestino per la carta, coinquiline che organizzavano feste e festini, coinquilini che studiavano dalla mattina alla sera…
Sono tutti luoghi comuni: “non hai la tua privacy”, “i maschi non tirano su la tavoletta”, “le femmine vogliono vedere Uomini e Donne e non ti fanno vedere Studio Sport”, “i maschi non puliscono”, “le femmine puliscono troppo e poi rompono le palle” ecc. Abbandonate immediatamente questi cliché perché se pensate che siano veritieri siete sulla buona strada per l’intolleranza non solo nei confronti dell’altro sesso ma, in generale, nei confronti del genere umano!

Allora cari ragazzi e care ragazze vi do un consiglio: abbandonate le vostre riserve e tuffatevi nell’esperienza di condividere la casa con persone di altro sesso, di altra nazionalità, di altro orientamento sessuale… insomma di “altro” rispetto alla vostra “normalità”. C’è sempre da imparare, come ad esempio la tolleranza, pregio importantissimo per chi riesce a raggiungerlo, così come lo spirito di adattamento, l’empatia e, soprattutto, l’apertura mentale. Vivere con persone di sesso opposto (o di altra nazionalità) vi apre la mente, vi proietta in una dimensione tutta nuova fatta di scoperte, sorprese e soddisfazioni. Per cui lasciate perdere chi vi sconsiglia di farlo e correte a cercare una casa mista, perché più diversi si è, più è bello condividere.

P.s. Per due anni ho vissuto con coinquilini maschi ed ero io che mi occupavo di cambiare il soffione della doccia e aggiustare la serranda. Rudy, però, faceva una pasta al sugo memorabile…


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