Cerdo

Creato il 19 gennaio 2014 da Marcopress @gabbianone

L’incontro Renzi-Berlusconi (non so se lo sapete, è successo ieri) conferma che, alla politica, gli aficionados servono esclusivamente quando si piazzano nelle scuole gli scatoloni di cartone con fessura. Per il resto, aficionados contuntubo.
Risulta dunque del tutto incomprensibile l’agitarsi del sabato pomeriggio per l’incontro del rispettivi totem che dialogano esclusivamente per i fattacci loro (e cioè il futuro di due persone, corto o lungo che sia). I berlusconiani sono abituati da vent’anni all’illusionismo e adesso che ne trovano un maestro pure dall’altra parte ci ricascano quasi volentieri. Ma i piddini, poverini, sono stati letteralmente uccellati. Un mese fa si mettevano felici in coda per mettere Renzi in poltrona a cancellare il vecchio e adesso se lo ritrovano che dialoga, e pure si capisce, con il Nemico, il peggiore.
«Sintonia profonda», virgolettano le agenzie. Colpo allo stomaco. «Mai più Pd» scrivono a Renzi i renziani. «Mi sono illuso/a che…», «Che ci fai con un bieco pregiudicato?», eccetera. Cito la tuittatrice Gianna Cecchi, geniale: «Renzi è in sintonia con Letta, con Pisapia e adesso con Berlusconi. Non è un segretario, è un metronomo».
Quelli che tirano le uova sono gli ultrà. Tifo sghembo, a favore e contro, per due che stanno completando l’opera: nuova legge elettorale ma ancora le liste bloccate. Dopo tanto casino, un banale vamos a votar con el cerdo.