Nel trentesimo anniversario del disastro di Černobyl’ (26 aprile 1986), il cinema ricorda il più grave incidente mai verificatosi in una centrale nucleare con un film, La supplication di Pol Cruchten, che avrà la sua anteprima mondiale al 27. Trieste Film Festival domani, sabato 23 gennaio, alla presenza dell’autore.
Tratto dal romanzo “Preghiera per Černobyl’. Cronaca del futuro” del premio Nobel Svetlana Aleksievič (un classico contemporaneo tradotto in tutte le lingue del mondo occidentale) il film trova nello straordinario lavoro della scrittrice un’inesauribile fonte di ispirazione, rielaborando le testimonianze raccolte per il libro in una forma cinematografica non convenzionale.
“Le voci che danno forma a La supplication – spiega il regista – sono innumerevoli e di diverso tenore. Sono voci che ci parlano direttamente e testimoniano quella catastrofe di proporzioni universali. Ci toccano con la loro autenticità, la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro umanità. E ci toccano anche perché sono più che mai pertinenti e rilevanti. Il materiale nel libro di Svetlana aveva già un suo fascino universale. In quel libro lei parlava non solo delle conseguenze della catastrofe nucleare ma anche della natura, della Terra, degli uomini che si mettono al posto di Dio, della paura e della fiducia nel futuro, della Fede e dell’amore. In poche parole, della nostra condizione umana”.
Giunto quest’anno alla 27. edizione, il TRIESTE FILM FESTIVAL è il più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale: nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), il festival continua ad essere da quasi trent’anni un osservatorio privilegiato su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.