Cervello e sviluppo in gravidanza: cosa abbiamo imparato al Festival.

Da Farmacia Serra Genova
Sabato nel quadro della nostra partecipazione al Festival della scienza abbiamo seguito la conferenza dal titolo "Too soon and too small brains. La vita prenatale e le nuove acquisizioni della scienza" tenuta dal
Dott. Luca Antonio Ramenghi, che dal 2011 è Direttore dell’Unità Operativa di Patologia Neonatale dell’Istituto Gaslini.
Ecco cosa abbiamo imparato di pratico sulla gravidanza e sul cervello in fase di sviluppo.  
Definizione di prematuro: tutto ciò che è sotto le  37 settimane di gestazione.
In questo momento 24 settimane di gravidanza sono il minimo per la sopravvivenza.
Nel 86 in Italia solo il 2 % sopravviveva dalle 24 settimane. 

Adesso la quota di sopravvivenza arriva al 50 %.
In Italia a 41 settimane + 3 giorni viene indotto il parto.
In Inghilterra ed Australia si arriva a 42 lasciando abbastanza liberi nella scelta i genitori .
A 24 settimane la  corteccia  cerebrale è liscia si sviluppa in seguito,  la parte posteriore parte prima dopo quella frontale.
Il 50 % dei neuroni sono nel cervelletto, 1 neurone del cervelletto arriva a 1000 del talamo, ognuno di questi si collega ad 1 milione della corteccia.
I neuroni non ricrescono. A partire  dalla nascita diminuisce il loro numero, si perdono solamente .
La loro massima potenzialità di sviluppo si situa a  25 30 anni.
La differenza tra imparare una lingua da bambini e da adulti è legata a dove le informazioni vengono archiviate nel cervello.
Nel primo caso vanno nell'area del linguaggio mentre nel secondo vanno nell'area di calcolo.
A 10 settimane si sorride a qualsiasi volto ci si presenti davanti e si definisce una sorta di sorriso sociale.
A 6 mesi inizia il riconoscimento dei tratti somatici ed  un volto "straniero " potrebbe generare ansietà.

Insomma dopo oltre 90 minuti di conferenza fatta magistralmente dal Dr Ramenghi abbiamo imparato che sappiamo davvero poco su quello che succede in un periodo così convulso e ricco di eventi forti per mamma e neonato ma siamo certi che tutta la sinergia di studio e la circolazione di informazioni tra i team di ricercatori  in giro per il mondo possa portare grande incremento di conoscenza sul nostro corpo nelle fasi iniziali di vita.