Il presidente ridens, gli stramiliardi, Borghi, Lentini, le plusvalenze, Galliani, l'Arrighe straordinerio, la notte dell'Olympique ma anche quelle di Tokyo, Chicco Evani, di Ancellotti e Savicevic che stendono Sua Presunzione Cruijff. Il Milan, Mediaset, la Standa sono medaglie d'oro che Capitan Silvio esibisce al petto per salire a bordo dell'Italia e trasformarla in un'impresa Titanic.
Dopo non so quanti scudetti, non ricordo quante coppe campioni e coppe intercontinentali, dopo il 5-0 al Real, le bastonate al Barcellona, la vittoria di Virdis e Van Basten a Napoli, dopo tutto questo scintillio di vittorie e trionfi, negli ultimi due anni Silvio non ne voleva più sapere. Basta gettare soldi sul manifesto Milan. Lo specchietto ha catturato milioni di allodole.
Poi arriva Fini, quel laziale. Arriva la crisi. Le allodole plaudono con sempre meno convinzione, battono le ali e volano via.
E allora non resta che rimettere mano al portafogli. Silvio decide tutto in un mese, il più critico secondo i sondaggisti di corte. Vi compro Ibrahimovic, vi regalo Rubinho, mo mo arriva pure Balotelli. "Questa è la maglia più bella del mondo". Ibra se la riguarda e si distrae mentre batte il rigore. Cesena-Milan 2-0 è Una storia italiana.