CEYLON EXPRESS: Day 4

Creato il 08 ottobre 2014 da Federica

Oggi al mal di gola s’è aggiunto anche il raffreddore, il mio colorito non promette bene ma il sole splende, i ritmi del tour sono serrati e non c’è tempo per fermarsi.
E’ ora di lasciare il Chaaya Village Habarana e, valigie alla mano (…o nel portabagagli), mettersi in marcia verso Kandy, la seconda città dello Sri Lanka per grandezza.
La giornata si prospetta ricca di impegni e visite e così, già dopo pochi kilometri, ci fermiamo per la prima sosta nella polverosa Dambulla, celebre per i suoi Templi Rupestri.

Non mi aspettavo un gran che se devo essere sincera, probabilmente per la prima impressione datami dalla cittadina eppure, lo ammetto, ad oggi è senz’altro il sito templare che più m’ha affascinato.
Situato ad un’altezza di 160m rispetti alla campagna circostante – altri gradini, ovviamente – è stato ricavato interamente da un enorme affioramento granitico ed è costituito da 5 grotte, una più spettacolare dell’altra.
I miei occhi s’incantano di fronte a meravigliosi affreschi, ori scintillanti e davanti alle celebri statue del Buddha sdraiato, sempre più grandi, sempre più maestose.


Nonostante qualche cartello di divieto, ci viene permesso di fotografare cotanto splendore usando il flash, così come d’altronde stavano già facendo tutti quanti i visitatori attorno. Noi ne approfittiamo, la possibilità di portarsi a casa un bello scatto è sempre allettante tuttavia ciò mi fa riflettere; noto incuranza, poca attenzione, nessuna guardia in giro. La gente passa, scatta, tocca le statue. Nessuno controlla, nessuno guarda e tutto questo, purtroppo, non può che portare verso un’unica destinazione: la rovina.Gli spazi si sporcheranno, le rovine si usureranno, gli affreschi sbiadiranno e, come se già il clima non facesse già di per sé abbastanza danni, al solito anche l’uomo darà il suo contributo nel deturpare e svalutare i tesori che rendono grande lo Sri Lanka.

Per il pranzo sostiamo presso uno “Spice Garden” e così ne approfittiamo per gironzolare un po’ tra alberi, arbusti e piante aromatiche accompagnati da una simpatica guida. Ci rendiamo presto conto della nostra ignoranza in materia di spezie…leggere l’etichetta sul vasetto è decisamente MOLTO più facile che identificarle in natura!
Cardamomo, cannella, ginepro e addirittura una pianta di coca che, ovviamente, non riconosciamo…non siamo proprio degli addicted del settore!!
L’odore  inebriante della vaniglia e il profumo intenso della citronella ci invadono le narici; ci lasciamo ingolosire dall’ l’aroma avvolgente del cacao che non manchiamo di assaggiare, in tazza, addolcito con estratto di banana rossa…pare che così non faccia ingrassare!
La guida ci racconta pregi e benefici di ogni pianta, alla base della medicina ayurvedica,  e per rassicurarci assicura “Ed è tutto vero eh…non sono mica Vanna Marchi io”; restiamo allibiti.


Ci rimettiamo in marcia con destinazione Kandy, dove pernotteremo per due notti all’ Erl’s Regent Hotel. Pare che il nome, fonicamente simile alla parole inglese “Candy”, caramella, sia stato scelto proprio dai conquistatori per indicarne la dolcezza dal punto di vista climatico, né troppo freddo, né troppo caldo.
La verdeggiante cittadina si trova nella regione degli altipiani: cambia l’architettura, cambia la temperatura e pure la vegetazione, meno tropicale ma sempre fittissima.
Salad ce la presenta come un ottimo luogo per vivere, moderno e con ogni confort; ciò che vediamo dai finestrini dell’auto in realtà non è certo Milano ma la differenza con Habarana e dintorni è notevole: c’è addirittura un Supermarket!

Nonostante la stanchezza del viaggio, posate le valigie in albergo, non perdiamo tempo e raggiungiamo il Tempio del Dente, al centro di Kandy.
La struttura, esternamente, non ci colpisce particolarmente ma gli interni…beh, al solito sono spettacolari. Sede attuale della celebre reliquia del Dente del Buddha, il tempio è luogo sacro e sede di pellegrinaggi, specialmente nelle giornate di luna piena, festive qui in Sri Lanka.
Fregi dorati, stucchi candidi, e marmi finemente lavorati. Affreschi colorati, colonne e scalinate. Un ambiente ricco, forse opulento, ma certamente adatto a custodire un così prezioso simbolo della religione buddhista.



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