Dal 4 ottobre 2013 il complesso del Vittoriano, nel cuore della capitale, ospita una galleria dedicata a Paul Cézanne. Il titolo della mostra è “Cézanne e gli Artisti del XX secolo”, e l’esposizione continuerà fino al 2 febbraio 2014.
Egli è anticipatore del cubismo, tramite la forza espressiva che imprime nei suoi dipinti. Le opere di Cézanne si contraddistinguono per la straordinaria attenzione data alla forma. Celebre il suo autoritratto de “I Giocatori di Carte” (1894), opera che detiene attualmente il record della somma più alta mai pagata per un’opera d’arte, pari a 250 milioni di dollari spesi dalla famiglia reale del Qatar.
Cézanne viene inoltre ricordato per la scoperta della luminosità del colore, ripresa da molti artisti successivi, tra i quali Umberto Boccioni. Non a caso tra i suoi più o meno dichiarati epigoni ci sono pittori, appunto come il Boccioni, che vede la lezione del pittore francese come stimolo nei confronti della necessità urgente di
L’ostinata ripetizione di forme dalle linee essenziali, l’esaltazione della luce, (si pensi a “La casa dell’impiccato a Auvers”) e la costante ricerca di una rappresentazione geometrica della realtà da riprodurre in maniera lineare su tela, sono le grandi imprese di Cézanne che, nell’ultimo periodo della sua vita si orienta sempre più verso la disintegrazione dell’immagine, gettando le basi del cubismo.
Nel nostro paese l’artista francese è avvertito da un lato come un innovatore, e dall’altro come un classico, vicino ai grandi esempi della nostra tradizione. L’esperienza strutturale, la capacità dell’artista di esaltare l’evidenza volumetrica e la consistenza degli oggetti, hanno costituito un esempio in Italia a dir poco fondamentale.
La quotidianità elevata a simboli profondi, la lunga insistenza sugli stessi temi sono stati intesi come elementi rappresentativi di una altissima moralità dell’operare artistico, in grado di dare fiducia anche in momenti di disorientamento, rispondendo all’esigenza di un recupero di valori. Cézanne, il maestro, sarà indiscusso protagonista
La mostra dunque mira proprio al passaggio che va dall’artista francese fino ad arrivare ai discendenti del pittore che ne seguirono le “direttive”. Un confronto di idee, ideologie, colori e correnti. Il “padre” di Matisse e Picasso, come affermarono gli stessi artisti, è qui raccontato in oltre 100 opere, organizzate in 4 sezioni tematiche: nature morte, nudi, paesaggi e ritratti.
Circa 20 saranno i quadri firmati dall’autore francese incorniciati dalle opere dei suoi “discepoli”, ma nel “Concerto” di Felice Casorati o ne “La famiglia” di Gentilini, così come in tutte le altre opere degli artisti italiani presenti, è riconoscibile la lezione definitiva del maestro.
Dopo la mostra dedicata al cubismo, il complesso del Vittoriano promette dunque di sbancare nuovamente l’autunno museale italiano. E quello di Paul Cézanne si presenta senza dubbio come un ottimo biglietto da visita!
Written by Cristina Biolcati