Dov’è la coerenza? O se preferiamo dov’è la linea che traccia meriti e demeriti, privilegi regalati e riconoscimenti legittimi? Di sicuro non ce lo spiega la CGIL nel momento in cui crocifigge il Sindaco di Cagliari Massimo Zedda per la nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente del lirico e non dice praticamente nulla sulla nomina, da parte del Governo Monti, di Giovanna Melandri a presidente del Maxxi di Roma. Bisogna scegliere. O si pensa che tali nomine siano sempre “fiduciarie”, rientrando nel ruolo e nei compiti di chi le fa e, dunque, si lascia che il sindaco o il ministro”nomini” e poi in seguito si verifica che il “nominato” lavori bene, produca risultati, non sia lì giusto per poltronificio. Oppure si dice chiaramente che le “nomine” fiduciarie non devono esistere e si fa la guerra a tutti gli incarichi di questo tipo, anche quando riguardano una parlamentare importante come Giovanna Melandri. Non entro nel merito se Crivellenti e Melandri siano o no idonee e capaci di fare ciò per cui sono state chiamate, voglio solo constatare l’inadeguatezza di un fronte sindacale che sbraita a secondo delle persone chiamate in causa e non del principio. Se Berlusconi avesse nominato Alfano a presidente della Scala di Milano, cosa avrebbe fatto la CGIL? Organizzato pullman con partenza da tutti i capoluoghi di provincia per un raduno oceanico in Piazza Duomo? Al povero sindaco di Cagliari gliene gridano di tutti i colori, al ministro Ornaghi che nomina una parlamentare che non si ricandiderà invece non viene detto quasi nulla. E quel “quasi nulla” detto da Stefano Fassina, “il partito non era al corrente”, puzza di Anni ’80 lontano un miglio.
Fonte – http://robertocarta.wordpress.com