Champion’s League: qualificazione e vergogna per il Milan

Creato il 07 marzo 2012 da Postscriptum

All’Emirates Stadium l’Arsenal spaventa il Milan. Prestazione da dimenticare per i rossoneri che comunque approdano ai quarti di finale di Champion’s League in virtù del risultato dell’andata.

Diciamocela tutta, se a San Siro fosse finita 1 a 0 per il Milan e a Londra si fosse pareggiato senza gol questa qualificazione sarebbe stata assaporata in maniera diversa, magari con l’aroma di un buon dolce fatto in casa; invece dopo i 180 minuti contro i Gunners abbiamo in bocca un cattivo retrogusto che per poco non assomiglia all’olio di ricino.
Dopo la bella prestazione del Meazza all’andata il Milan londinese si è intruppato, bloccato, impaurito e dopo 45 minuti sull’Emirates Stadium volteggiavano i fantasmi di La Coruna e Istanbul. Da dimenticare completamente il primo tempo della partita così come gli innumerevoli infortuni che costringono ai box giocatori essenziali come Boateng, la sua defezione sta diventando un mistero preoccupante.
Imbarazzante il Milan della prima frazione di gioco, disastrosi Mesbah ed Emanuelson ma nessuno guadagna la sufficienza: dopo 7 minuti si è già sotto di un gol a causa di un errore difensivo sesquipedale di Van Bommel in marcatura. Pochi minuti dopo è un’altro errore, stavolta di Thiago Silva, ad aprire la strada per il raddoppio dei padroni di casa, palla regalata in disimpegno e due a zero. E se anche Silva comincia a sbagliare si capisce che non è serata.
Quando poi Walcott si lascia cadere in area dopo un intervento un po troppo irruento di Mesbah, allora è chiaro che tutto sta per volgere in peggio, Van Persie fa 3 a zero dal dischetto e tutto il popolo rossonero è sotto chock.
Il primo tempo si chiude con uno dei molti svarioni difensivi dei Gunners, El Shaarawy ha la palla decisiva, quella del KO, che spezzerebbe le speranze inglesi ma sbaglia in maniera davvero assurda consegnando alla storia di questa Chanmpions il peggior Milan.

Il blackout in cui incappa il Milan però non viene sfruttato dall’Arsenal nella ripresa quando i rossoneri ricordano che la difesa biancorossa non è irresistibile, portiere compreso, e attaccano timidamente facendo zittire lo stadio.
Ci prova Ibrahimovic, poi Robinho, poi Abate e poi Nocerino ma, precisione questa sconosciuta, i tiri terminano o a lato o in braccio al portiere.
Dalla parte opposta del campo invece Abbiati è costretto ad un intervento miracoloso sull’ultimo squillo di Van Persie prima che anche all’Arsenal si spenga inspiegabilmente la luce in un finale di partita triste e vergognoso, non sembra neanche il massimo torneo europeo per club.

All’Emirates finisce 3 a 0 per l’Arsenal con il Milan qualificato con disonore ai quarti di finale del torneo.

Volendo interpretare quanto successo si possono tirare fuori due ipotesi: quella pessimistica in cui il Milan ogni tanto vive questi momenti di blackout totale (è successo in campionato a Napoli e Lecce, a Torino contro la Juventus, dopo il gol di Milito nel derby e dopo il gol di Hernanes a Roma) in cui la squadra diventa fragile e prevedibile, e quella ottimistica in cui il Milan si può permettere di andare a perdere 3 a 0 a Londra senza praticamente giocare a fronte di una sontuosa prestazione casalinga.
Insomma sarebbe un Milan a due facce, pericolosamente bipolare in ottica campionato e coppe.

Ripeto e riporto il mio commento post Arsenal-Milan:  loro ci credevano e gli è rimasta la speranza, noi ce l’abbiamo fatta ma ci rimane da pensare: che quanto successo nel primo tempo serva da lezione e bagno d’umiltà per un gruppo che nel secondo tempo avrebbe anche potuto pareggiare con un pizzico di precisione in più, ma regalare 45 minuti ad un avversario in Europa è pura follia….sbagliare per imparare.


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