–Ruggito in Coppa: il Leone Milan se ne dorme da un pò… –
La gara di domani ci mette di fronte ad un avversario che ha tutte le caratteristiche per metterci in difficoltà. Il Milan, dal canto suo, fa dire ai più che”Non ci sarà partita”. Poi si scende in campo, si scopre quanto la palla sia rotonda per davvero, quanto i piccoli stadi sappiano renderci malmostosi e come, a ben vedere, nel cosiddetto nostro habitat non è che ultimamente si stia facendo la parte dei leoni.
Abate, Antonini, Ibra, Boateng, Flaminì, Zambrotta, Robinho, T. Silva… non ci pare di ricordare prestazioni maiuscole nel torneo più prestigioso del continente da parte loro -per differenti ragioni-, ma se mettiamo insieme i dati raccolti negli ultimi anni dal Milan -e parliamo di punti conquistati-, ci sentiamo di prescrivere un’estrema attenzione: meglio arrivarci con gli anticorpi, intendo.
… con uno sguardo all’Amsterdam Arena certo, dove l’Ajax farà l’Ajax e non come all’andata contro il Real -ed in generale in trasferta-, ma soprattutto sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda contro questi francesi che della loro squadra, a sentirli ragionare, han poco da dire per primi.
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Malfidati come siamo quando si tratta “di preparare una gara”, non ci accontentiamo delle parole di mesta rassegnazione condita solo da uno “spirito patriottico” che ci lascia come ci trova: l’Auxerre è squadra di calcio che partecipa esattamente come noi allo stesso torneo, non da campione nazionale, quindi.
La caratteristica principale dei Francesi saranno… gli occhi da tigre, quelli tanto invocati -e poco trovati- dagli altoparlanti nel riscaldamento fino a qualche tempo fa. A ragionare di calcio, abbiamo solo intravisto due cose a S.Siro: la modestia tecnica e la capacità comunque di generare il contropiede -anche grazie ad un atteggiamento nostro che è migliorato-.
Basterà osservare la loro strutturazione e aver visto una o due gare casalinghe della squadra blu e bianca per dedurre che domani sera per loro ci sarà qualcosa d’altro in ballo: fare la gara che vogliono loro spinti dal pubblico, aspettandoci magari per ripartire presto e veloce sulla prima punta. A differenza della gara giocata a S.Siro non vedremo però “portare sopra” solo due giocatori, piuttosto sarà facile vedere un’applicazione teoricamente similare di uno dei “credo” di Mister Allegri… l’inserimento dei centrocampisti.
L’Auxerre ha vinto tutte le gare giocate nel catino dell’Abbé Deschamps durante il mese scorso, riprendendo un posizionamento più consono in Ligue 1. Una chiave tattica facilmente rintracciabile è quella data dalla presenza di Sammaritan: la sua posizione male è stata “digerita” da più di un’avversaria, sia in campionato che dai Lancieri di Amsterdam.
La prima punta svaria laterlamente e riceve: gli inserimenti offrono varie soluzioni per la successiva rifinitura o la battuta a rete.
Una squadra del genere andrà quindi affrontata con la giusta intelligenza: ovvero “portarla a fare qualche non è capace di fare”: un atteggiamento aggressivo dei nostri attaccanti sull’impostazione solleciterà le doti tecniche non eccelse in fase di impostazione, infatti: la funzione tattica che determina il giocatore posto come “falsa seconda” genera nell’11 d’oltralpe un facile scivolamento dal 4.4.2., buono contro squadre cui si vogliono ostruire le fasce, ad un interessante 4.2.3.1., funzionale per creare una maggior densità in mezzo e proporsi in maniera efficace negli inserimenti che questa strutturazione favorisce.
Proprio i posizionamenti molto elastici degli attaccanti esterni -oltreché quella del rifinitore/seconda punta-, dovranno essere controllati con attenzione: difficile sorprenderli “scoperti”… accelerare la giocata della palla all’improvviso su un possesso prolungato potrebbe essere un comportamento valido da tenere, nel caso la loro compattezza si presenti difficile da superare con la nostra qualità nella costruzione palla a terra; ovvero, “attirare” fuori posizione le linee per inserire poi con rapidità l’uomo proprio sul lato debole.
Dal punto di vista “psicologico”, dell’approccio per intenderci…, sarà fondamentale non perdere palla scioccamente, a costo di giocarla “semplice”, ma producendo un buon possesso della stessa: farli girare a vuoto, minarne le intenzioni; abbassare il ritmo per giocare la palla profonda in condizione favorevole è aspetto da non sottovalutare, così come l’attenzione sui calci piazzati dove loro eccellono per rapidità ed efficacia nella battuta.