Chantelle Winnie: il trionfo della modella “diversa”

Creato il 01 maggio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Si chiama Chantelle Brown-Young, è di Toronto, ha vent’anni e in un anno ha conquistato il web e le passerelle di tutto il mondo, fino a essere scelta da Desigual come testimonial per le prossime collezioni.

Sembrerebbe la storia di una normale ascesa alla carriera di una qualsiasi modella del mondo, ma quello di Chantelle, in arte winnie harlow sul suo profilo Instragram. è stato un percorso travagliato e segnato da una malattia che, grazie a determinazione e forza d’animo, è passata da essere un punto debole a un personalissimo punto di forza: la vitiligine.

Da vittima di bullismo a top model

Cos’è esattamente la vitiligine? Si tratta di un’antichissima malattia rara e autoimmune, sulle cui cause gli scienziati hanno ancora molti dubbi. Si manifesta in genere fra l’adolescenza e l’età adulta, ma di fatto può apparire a qualsiasi età. Comporta la comparsa progressiva sulla pelle di macchie molto chiare, asimmetriche e di qualsiasi dimensione, provocate dall’impossibilità delle cellule della zona cutanea interessata di produrre melanina, probabilmente perché attaccate dallo stesso sistema immunitario dell’organismo. Oggi esistono molte cure possibili per i malati di vitiligine, sono trattamenti da ripetere nel tempo e che producono risultati a lungo termine. Non è una patologia contagiosa, né dolorosa o pericolosa, ma spesso porta ai soggetti colpiti notevoli difficoltà nel relazionarsi e malessere psicologico, che possono sfociare in una depressione.

Se inizialmente anche Chantelle è stata colpita da un grande abbattimento emotivo, oggi ne è uscita decisamente vittoriosa. In un’intervista rilasciata a The Guardian, ha affermato di essere stata vittima di bullismo a scuola, dove i ragazzi la prendevano in giro chiamandola “zebra”, o facendole il verso della mucca mentre passava. Per queste ragioni Chantelle Winnie si è ritirata dalla scuola all’età di 16 anni. La svolta arriva quando viene notata da una nota Youtuber americana, Shannon Boodram, la quale rende Chantelle immediatamente popolare in rete attraverso numerosi scatti diventati virali. Scatti giunti fino agli studi del famoso programma America’s Next Top Model, che decide di contattarla.

Winnie Harlow partecipa così al programma nell’edizione 2014 dove, nonostante non si sia seduta al tavolo delle vincitrici, ha trovato il trampolino di lancio adatto non solo per la sua carriera da modella, ma soprattutto per superare i conflitti interiori e l’insicurezza derivanti dalla sua malattia. Davanti alle telecamere del programma ha raccontato le sofferenze provocate dai giudizi altrui e dall’ignoranza, ricordando di essersi sentita rivolgere addirittura domande come “Sei così perché tua mamma è bianca e tuo papà è nero e il mix non è riuscito bene?” Ora Chantelle è una modella molto richiesta, collabora con diverse case di moda, è seguitissima sui Social con più di 700 mila followers solo su Instagram, e vuole essere d’ispirazione per tutte quelle persone che, come lei, devono affrontare giorno dopo giorno le conseguenze del sentirsi “diversi” per determinate caratteristiche fisiche, che i moderni canoni estetici non contemplano nella loro convenzionale definizione di “bellezza”.

Ed è proprio su questa diversità che Chantelle pone l’accento: non si tratta semplicemente di accettarsi per come si è, ma di valorizzarsi, senza nascondere quelle stesse caratteristiche tanto odiate perché qualcuno le ha etichettate come imperfezioni, ma che sono tanto imperfette da renderci unici. Per questo motivo al momento la modella ha deciso di non sottoporsi ai trattamenti estetici per la vitiligine.

Cos’è la bellezza? Le contraddizioni degli anni ’00

“Sei unico e insostituibile. Non lasciare che nessuno ti dica cosa la bellezza significa per te”. Questo è lo slogan che Chantelle ripete in diverse lingue nel video promozionale lanciato da Desigual sul suo sito web, desigual.com/it_IT/lookbook/looks-spot-tv/ un motivetto che sicuramente non suona nuovo nel marketing della moda.

Dopo gli scandali e le polemiche che negli anni ’90 e i primi anni ’00 hanno investito tutto il mondo del fashion, dalle passerelle alle riviste, per aver troppo spesso proposto modelli di bellezza irreali e rigorosi canoni estetici talvolta pericolosi da seguire, gli ultimi anni hanno invece visto un netto ribaltamento di tendenza. Si va quindi verso una maggiore “accettazione di se stessi” e una spinta a ritenersi “unici al mondo”, una sorta di nuovo egocentrismo che, se da un lato ha salvato l’autostima a persone come Chantelle Winnie, dall’altro ha portato conseguenze impreviste, ma sicuramente previste da chi di mestiere.

Photo credit: fervent-adepte-de-la-mode / Source / CC BY

La nuova filosofia commerciale, etica e quant’altro, è stata immediatamente fatta propria da tantissimi marchi. Un esempio: dal 2004 Dove ha lanciato la rumorosa Campagna_Dove_per_la_Bellezza_Autentica. Attraverso diverse iniziative, ha coinvolto donne comuni, consumatrici e aspiranti tali in un onorevole progetto a favore dell’autostima e di un concetto di bellezza maggiormente vicino alla realtà, che vada oltre inquadrati standard di taglie, forme, età, colori. Nel 2005 la stessa casa ha istituito un vero e proprio “fondo per l’autostima” per aiutare chi combatte contro i disturbi alimentari.

Diversamente ha agito il marchio americano di intimo plus-size Lane Bryant, che recentemente ha promosso la campagna provocatoria #ImNoAngel, di cui avevamo già parlato, allo scopo di sostenere una bellezza che sia presente e riconosciuta in “tutte le taglie”, non solo quelle portate dagli “angeli” di Victoria’s Secret. La campagna ha riscosso un buon numero di polemiche, in quanto per molti si è trattato di un banale tentativo di ribaltamento di uno stereotipo semplicemente proponendone un altro, forse addirittura più dannoso, in quanto immediatamente fatto proprio da chi troppo spesso tende a confondere “curvy” con “sovrappeso” e si scaglia a priori contro chiunque sia di costituzione magra, seppur sana (come le modelle di Victoria’s Secret, per esempio).

L’accettazione di se stessi è importante per tutti, soprattutto in casi come quello di Chantelle o malattie non completamente trattabili, fra cui rientrano sicuramente anche determinati casi di importante sovrappeso. Può però facilmente diventare un’arma a doppio taglio dal momento in cui si trasforma in una giustificazione alle conseguenze portate da uno stile di vita non sano e/o un’alimentazione scorretta. La perfezione non esiste, ma esiste una bellezza universale che non è dettata dalla moda, che passa oltre i canoni estetici convenzionali, l’età, la razza e le filosofie pubblicitarie: è la bellezza di chi si prende cura della propria salute e del proprio spirito, di chi ogni giorno decide di superare i propri limiti superabili e accetta quelli insuperabili, e che li trasforma anziché lasciarsi trasformare. Proprio come Chantelle.

Tags:bellezza,campagna vitiligine,Chantelle,Desigual,moda,Winnie Harlow Next post

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