Chaplin sconosciuto...

Creato il 04 giugno 2013 da Omar
Del genio di Chaplin si è scritto e letto di tutto. La sua opera è stata ampiamente analizzata e discussa da fior di studiosi mentre la sua biografia ha per decenni alimentato le riviste di gossip di tutto il mondo, costituendo ancora oggi materia di tumultuosa speculazione per moralisti e censori. Ben poco si conosce invece del suo ostinato, innovativo e a dir poco irripetibile metodo di lavoro. Prima vera star universale della Settima Arte, con la quale è - a ragione - messo in relazione alla stregua di un Beethoven per la musica classica, Charlie «Chas» Chaplin fu di fatto l'inventore (assieme a un manipolo di professionisti del settore e a due o tre altri geni della sua quasi identica stazza: leggasi Buster Keaton e Harold Lyodd) del cinema così come lo conosciamo oggi. Carrelli, dolly, rallenti, doppia esposizione e compagnia sonante furono, nelle mani di questo artista insuperabile, materia di perfezionamento sublime nonché sagace costruzione di un vero e proprio codice che oggi, grazie all'ineccepibile lavoro della Cineteca di Bologna, possiamo finalmente gustare dal di dentro. Alla ricerca di Charlie Chaplin è infatti un prestigioso cofanetto (libro e Dvd) che alla modica cifra di 18 Euro ci consegna il «laboratorio» tormentato e inesauribile di Kevin Brownlow e il suo compare David Gill, registi e storici della televisione che negli anni Ottanta misero a segno un film intitolato Unknow Chaplin nel quale si mostravano i segreti e le tecniche di lavoro del padre di Charlot. Attraverso filmati inediti, scene tagliate, spezzoni di vita famigliare e interviste incredibili ai testimoni dell'epoca d'oro del cinema, il duo inglese svela numerosi dei trucchi utilizzati da Chaplin sul set dei suoi film più famosi (e sono tutti famosi, dannazione!), permettendoci per la prima volta di comprendere l'immensa portata della sua arte, la straordinaria visionarietà del suo talento e la sua inflessibile, maniacale ricerca della scena perfetta (che lo spingeva a ripetere ossessivamente, con grande sprezzo per il costo della pellicola, fino a 1000 volte la stessa scena sino a che l'effetto comico voluto non fosse raggiunto). Chaplin improvvisava sulla scorta di un canovaccio mentale, senza alcuna sceneggiatura, portando avanti dei progetti che partivano dal cuore, affidandosi esclusivamente alla sua sensibilità e al proprio mestiere mentre metteva a segno perle come La febbre dell'oro e Le luci della città. La visione di questo raro documentario, aggiunta alla lettura del diario tenuto con squisita ironia britannica da Brownlow nella lunga e tortuosissima ricerca degli spezzoni segreti riguardanti il maestro, non può che costituire una pietra miliare per chiunque ami il cinema.
Alla ricerca di Charlie Chaplin - Kevin Brownlow (Ed. Cineteca di Bologna)

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