Charles Kuen Cao: un nobel dopo 40 anni

Creato il 11 ottobre 2011 da Dher

La storia dell’ingegnere giapponese Charles Kuen Cao rappresenta una chiave di volta per comprendere quanto il mondo della scienza, a livello accademico, sia spietato, crudele e straordinariamente interessante.

Nel 1970, agli albori dell’era tecnologica che stiamo vivendo oggi, caratterizzata da un ampoio ventaglio di possibilità ed applicazioni, l’unico materiale che consentisse di trasportare informazioni su vasta scala era il rame: fili elettrici invadevano uffici, ingombranti tralicci trasportavano grandi quantità di contenuti (voce soprattutto) da una parte all’altra del globo.
In Giappone, intanto, il giovane Charles Kuen Cao sperimentava i primi esemplari di fibre ottiche in vetro, un materiale ed una tecnologia innovativa che avrebbero permesso di abbattere i costi di produzione e di innalzare esponenzialmente la qualità dei servizi contenendo allo stesso tempo il dispendio energetico.

La fibra dielettrica, con un indice di rifrazione molto maggiore dell’ambiente che la circondava (e quindi l’aria) permise di realizzare i primi esempi di trasmissioni guidate che avrebbero portato diversi decenni dopo alla nascita delle odierne tecniche di comunicazione in fibra ottica.

Manco a dirlo, i risultati del lavoro di Cao fecero la sua fortuna e posero le basi per lo sviluppo dell’elettronica moderna (dovremo chiamarla fonotica) ma, ironia della sorte, l’ingegnere giapponese pur avendo cambiato radicalmente il mondo delle tecnologie non ha visto riconosciuto l’enorme valore dei suoi studi fino a due anni fa, quando, gli è stato conferito il premio Nobel per la fisica.
Con un ritardo di appena 40 anni.


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