Charles Perrault e le fiabe che ci hanno fatto sognare

Creato il 12 gennaio 2016 da Chaneltp @CryCalva

Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo. (Gianni Rodari)
Chi non conosce la storia di Cappuccetto Rosso, le avventure del gatto con gli stivali, la romantica figura di Cenerentola? Sono storie che hanno fatto sognare, e continuano a farlo, centinaia di generazioni inculcando in loro fantasia e ideali, accendendo speranze e desideri, inculcando valori e una chiara distinzione tra bene e male, permettendo di evadere dalla realtà e inoltrarsi in un mondo magico, surreale, incantevole. Nell’anniversario della sua nascita, ricordiamo Charles Perrault, scrittorefrancese e autore del celebre libro di fiabe“Histoires ou contes du temps passé, avec des moralités” noto in seguito comeI racconti di Mamma Oca”, pubblicato nel 1680 a nome del suo terzo figlio (si pensa che in seguito ad un rissa il più piccolo dei suo figli dovette andare in carcere per qualche tempo così suo padre per rifargli la reputazione intitolò a nome di suo figlio la raccolta di fiabe; infatti non è possibile che le abbia scritte suo figlio perché la pubblicazione avvenne quando aveva ancora diciannove anni e non poteva ancora aver tale padronanza delle facoltà linguistiche una così ampia esperienza della vita).  Sebbene molte storie di Perrault siano trascrizioni di storie tradizionali riprese dall'opera diGiambattista Basiledel 1634-1636, lo scrittore francese non si riproponeva solo di "riportare" queste storie, bensì arricchiva il canovaccio tradizionale con proprie intuizioni creative. Così ritroviamo nelle sue fiabe luoghi della Francia della sua epoca, come il Castello di Usséche si dice rappresentato neLa bella addormentataeIl gatto con gli stivali, o riferimenti alla moda francese delXVII secolo. Alcune sue idee originali sono percepite, nella cultura popolare moderna, come parte essenziale delle relative fiabe; si pensi per esempio alle scarpette di cristallo, che fanno la loro apparizione, per la prima volta, nellaCenerentoladi Perrault. Le fiabe contenute nella raccolta sono: ·   Pollicino ·   La bella addormentata nel bosco  ·   Cappuccetto Rosso  ·   Barbablù  ·   Il gatto con gli stivali  ·   Cenerentola  ·   Enrichetto dal ciuffo  ·   Le fate
Dopo la morte di Perrault, avvenuta nel 1703 a Parigi, vennero pubblicate altre tre storie: Griselda, I desideri ridicoli e Pelle d'asino. Ma attenzione, le fiabe di Perrault sono “leggermente diverse” da quelle che conosciamo, mancando spesso infatti il fatidico lieto fine, caratteristica indispensabile per un pubblico di bambini e sognatori. Per esempio la storia di Cappuccetto Rosso si conclude drammaticamente quando la bambina viene mangiata dal lupo. Senza cacciatori salvifici e tagli nella pancia del lupo. Ma con la morale lapidale: non fidarsi degli sconosciuti. All'orrore, che molte fiabe contengono, Perrault applica la "...sua vena grottesca di umorismo nero" e manifesta il suo distacco dal mondo fiabesco con l'ironia.  "E cominciò a dire: "O nonna mia, che braccia grandi che avete!". "Gli è per abbracciarti meglio, bambina mia." "O nonna mia, che gambe grandi che avete!" "Gli è per correr meglio, bambina mia." "O nonna mia, che orecchie grandi che avete!" "Gli è per sentirci meglio, bambina mia." "O nonna mia, che occhioni grandi che avete!" "Gli è per vederci meglio, bambina mia." "O nonna mia, che denti grandi che avete!" "Gli è per mangiarti meglio." E nel dir così, quel malanno di Lupo si gettò sul povero Cappuccetto Rosso, e ne fece un boccone."


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