Chateau Bellet venduto alle finanziarie

Da Vini&terroir

Bellet è un’oasi vinicola alle spalle di Nizza, sulle colline che si affacciano alla città della Costa Azzurra.

immagine dei vigneti a bellet

Come si può ben immaginare le dimensioni del vigneto Bellet sono piccole e frammentate, inoltre questa AOC ha dovuto combattere contro l’estendersi inesorabile della urbanizzazione e speculazione della città. Bellet è una delle AOC più piccole di Francia, infatti si contano solamente 32 ha coltivate a terrazza nelle colline di Nizza che producono circa 100.000 bottiglie per anno. Le uve coltivate sono  le classiche con aggiunta di uve autoctone . Per i vini bianchi troviamo Chardonnay,Rolle e poi le uve come Pignerol,Mayorquin; mentre per i rossi e rosè Fuella , Braquet, Grenache e Cinsault. I vini rossi sono abbastanza strutturati mentre quelii bianchi e rosè sono freschi e fruttati. Piccola presentazione dell’Aoc per darvi la notizia che le grosse compagnie finanziarie francesi  investono da annni nel settore vinicolo. Proprio l’ultimo numero della Revue du Vin de France racconta che il settore vinicolo francese4 impiega 800.000 francesi e la politica snobba questo importante settore. La compagnia finanziaria è la REM ed è già proprietaria del Chateau Belgrave in Haut Medoc, Chateau Le Bosq a Saint Emilion, Chateaux Beau Soleil e La Croix du Cassè a Pomerol e Chateau Grand Barrail Lamarzelle Figeac a Saint Emilion.

chateau croix du casse

Tutti investimenti nella regione di Bordeaux,vini conosciuti=investimento sicuro , ultimamente stanno investendo anche nella Loira , Borgogna e nella Valle del Rodano. Suona strano che improvvisamente abbiano virato sulla piccola AOC di Bellet, vini che a volte faticano ad uscire dalla regione di Nizza, insomma per capirci come il Rossese di Dolceacqua =poche bottiglie e poca popolarità.

chateau de bellet

Il gruppo REM ha acquistato il Chateau de Bellet circa 11 ettari di vigneto, che da queste parti sono tantissimi, sulle colline affacciate sulla Costa Azzurra. Questa azienda ha fatto da sola la storia dell’AOC e adesso avranno tutti i mezzi necessari per fare conoscere questa realtà vinicola nel mondo.


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