Chavez, prove di cospirazione

Creato il 06 marzo 2013 da Ilcanechesimordelacoda


Chavez è morto purtroppo, ma ci ha lasciato i suoi discorsi e il suo coraggio. Leggiamo subito. che il suo vicepresidente ha puntato il dito contro gli stati uniti, accusati di iniettare cellule tumorali ai vari capi di stato dell'america latina.
Effettivamente, dopo una breve ricerca troviamo questo articolo sulla stampa.
Possibile che quattro dei maggiori esponenti politici di un'america latina, guarda caso socialista e anti-imperialista (vedere i fallimenti nel 2005 con l'ALCA, e nel 2011 con l'istituzione del CELAC), abbiano tutti contemporaneamente un tumore?
Vorrei ricordarvi, il plan condor, avviato nel 1974. Operazione condor fu il nome dato dall'establishment dei servizi segreti U.S.A. ad una massiccia operazione di politica estera statunitense, che ebbe luogo negli anni settanta, volta a tutelare tutti quegli stati centro e sudamericani dove l'influenza socialista e comunista era ritenuta troppo potente, nonché a reprimere le varie opposizioni ai governi partecipi dell'iniziativa.[1] da wikipedia
Tra le vittime più note del ‘Plan Cóndor’ si ricordano l’ex ministro degli Esteri cileno Orlando Letelier, assassinato a Washington, il generale cileno Carlos Prats, assassinato a Buenos Aires con la moglie Sofía Cuthbert, e gli esponenti politici uruguayani Zelmar Michelini e Héctor Gutiérrez Ruiz, assassinati anche  loro nella capitale argentina.
 Ricordiamo inoltre le amicizie con Ahmadinejad , con Gheddafi, entrambi noti anti-imperialisti e nemici degli USA e del neoliberismo economico.
MA ricordiamo anche le parole che  Chavez ha pronunciato in un discorso tenuto alle Nazioni Unite:
"Poco tempo fa il signor Presidente degli Stati Uniti nel corso di una riunione dell'Organizzazione degli Stati Americani, ha proposto all'America Latina e ai Caraibi di incrementare le politiche di mercato, l'apertura al mercato, vale a dire, il neoliberismo, quando questo è precisamente la causa fondamentale dei grandi mali e delle grandi tragedie che vivono i nostri popoli: il capitalismo neoliberista, il Consenso di Washington che lo ha generato è il maggior responsabile di miseria, diseguaglianza e tragedia infinita dei popoli di questi continenti.
Ora più che mai abbiamo bisogno, signor Presidente, un nuovo ordine internazionale. Ricordiamo che all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, celebrata nel 1974, alcuni di quelli che sono qui non erano ancora nati o erano molto giovani.
Nel 1974, 31 anni fa, si adottò la dichiarazione e il programma di azione del nuovo Ordine Economico Internazionale, insieme al piano di azione l'Assemblea Generale adottò, il 14 dicembre di quel medesimo 1974, la Carta dei Diritti e dei Doveri Economici degli Stati che rese concreto il Nuovo Ordine Economico Internazionale. Esso fu approvato con la schiacciante maggioranza di 120 voti a favore, 6 contro e 10 astenzioni. Ciò accadde quando ancora si votava alle Nazioni Unite. Ora qui non si vota più, ora qui si approvano i documenti come questo documento che denuncio a nome del Venezuela, nullo e illegale, perché viola la normativa delle Nazioni Unite, questo non è un documento valido! Bisogna discutere questo documento, il Governo del Venezuela lo farà conoscere al mondo, ma nel frattempo noi non possiamo accettare la dittatura aperta e schiacciante delle Nazioni Unite, queste cose sono fatte per essere discusse e a questo proposito mi appello molto rispettosamente ai miei colleghi Capi di Stato e Capi di Governo.
Questo documento, scritto solo in inglese, è stato consegnato cinque minuti fa ai delegati e si è approvato con un martellamento dittatoriale, che denuncio dinnanzi al mondo come illegale, nullo e illegittimo.
Ascolti una cosa, signor Presidente, se noi accettiamo questo documento, siamo spacciati, abbiamo spento la luce e chiuso le finestre! Se accettiamo la dittatura di questa sala, è la fine.
Ora più che mai -dicevamo- abbiamo bisogno di ritessere cose che abbiamo smarrito nel cammino, come la proposta approvata in questa Assemblea nel 1974 di un Nuovo Ordine Economico Internazionale. Ricordiamo che l'Articolo 2 del testo di quella Carta, conferma il diritto degli Stati di nazionalizzare le proprietà e le risorse naturali che si trovano in mano ad investitori stranieri, proponendo al tempo stesso la creazione di cartelli di produttori di materie prime. Nella Risoluzione 3.201 del maggio del 1974, è espressa la determinazione ad agire con urgenza per stabilire un Nuovo Ordine Economico Internazionale basato - ascoltatemi bene, vi prego- "nell'equità sovrana, l'interdipendenza, nell'interesse comune e la cooperazione fra gli Stati qualsiasi siano i loro sistemi economici e sociali, che correggano le diseguaglianze e riparino le ingiustizie fra i paesi sviluppati e i paesi in via di sviluppo, e assicurino alle generazioni presenti e future, che la pace, la giustizia e lo sviluppo economico e sociale si acceleri a ritmo sostenuto", chiudo le virgolette, stavo leggendo parte di quella Risoluzione storica del 1974.
"L'obbiettivo del Nuovo Ordine Economico Internazionale era modificare il vecchio ordine concepito a Bretton Woods.
Credo che il Presidente degli Stati Uniti abbia parlato quasi 20 minuti ieri, qui, così mi hanno detto, io chiedo il permesso, Eccellenza, di terminare il mio discorso.
L'obbiettivo del Nuovo Ordine Economico Internazionale era modificare il vecchio ordine economico concepito a Bretton Woods nel 1944, e che aveva vigenza fino al 1971, con il crollo del sistema monetario internazionale: solo buone intenzioni, nessuna volontà per progredire in questa strada, e noi crediamo che questa fosse e continui ad essere la strada.
Oggi i popoli reclamano, in questo caso il popolo del Venezuela, un nuovo ordine economico internazionale, ma risulta anche imprescindibile un nuovo ordine politico internazionale, non permettiamo che un pugno di paesi tenti di reinterpretare impunemente i principi del Diritto Internazionale per dare copertura a dottrine come la "Guerra Preventiva" adesso ci minacciano con la guerra preventiva e la ora chiamata "Responsabilità di Proteggere", ma dobbiamo chiederci chi ci proteggerà e come ci proteggerà.
Io credo che uno dei popoli che richiede protezione sia il popolo degli Stati Uniti, lo abbiamo ora visto dolorosamente con la tragedia del Katrina: non ha un governo che lo protegga dai disastri annunciati della natura, se quello di cui stiamo parlando è di proteggerci l'uno con l'altro; questi sono concetti molto pericolosi che va delineando l'imperialismo, esso va delineando l'interventismo e cerca di legalizzare la mancanza di rispetto e di sovranità. Il pieno rispetto dei principi del Diritto Internazionale e alla Carta delle Nazioni debbono costituire, signor Presidente, la pietra miliare delle relazioni internazionali nel mondo di oggi, e la base del nuovo ordine che propugnamo.
Permettetemi una volta ancora, in conclusione, di citare Simón Bolívar, il nostro Libertador, quando parla dell'integrazione del mondo, del Parlamento Mondiale, del Congresso di Parlamenti, è necessario riprendere molte proposte come quella bolivariana. Diceva Bolívar in Giamaica, nel 1815 - l'ho già citato- leggo una frase della Lettera di Giamaica. "Che bello sarebbe se l'istmo di Panama fosse per noi ciò che è quello di Corinto per i greci, magari un giorno avessimo la fortuna di istallare lì un congresso dei rappresentanti delle repubbliche, dei regni, per trattare e discutere degli alti interessi della pace e della guerra, con le nazioni delle altre parti del mondo. Questa specie di corporazione potrà avere luogo in qualche epoca della nostra rigenerazione".
Certamente, urge affrontare in modo efficace il terrorismo internazionale, ma non usandolo come pretesto per scatenare aggressioni militari ingiustificate che violano il Diritto Internazionale e sono diventate dottrina dopo l'11 settembre. Solo una vera strategia di cooperazione, e la fine della doppia morale che alcuni paesi del Nord applicano al tema del terrorismo, potranno porre termine a questo orribile flagello.
"Signor Presidente: In appena 7 anni di Rivoluzione Bolivariana, il popolo venezuelano può esibire importanti conquiste sociali ed economiche.
Un milione e 406 mila venezuelani hanno imparato a leggere e scrivere in un anno e mezzo, noi siamo circa 25 milioni e, fra qualche settimana, il paese potrà dichiararsi libero dall'analfabetismo, e tre milioni di venezuelani prima esclusi a causa della povertà, sono stati inseriti nell'educazione primaria, secondaria e universitaria.
Diciassette milioni di venezuelani e venezuelane -quasi il 70% della popolazione- ricevono, per la prima volta nella nostra storia, assistenza medica gratuita, comprese le medicine e, in pochi anni, tutti i venezuelani avranno accesso gratuito all'attenzione medica per eccellenza. Si somministrano oggi più di 1 milione e 700 mila tonnellate di alimenti a prezzi modici a 12 milioni di persone, quasi la metà dei venezuelani, un milione dei quali li ricevano gratuitamente, in forma transitoria. Queste misure hanno generato un alto livello di sicurezza alimentare nei più necessitati.
Signor Presidente, si sono creati 700 mila posti di lavoro, riducendo la disoccupazione di 9 punti percentuali, tutto ciò nel mezzo delle aggressioni interne ed esterne, che includono un golpe militare preparato a Washington, e un golpe petrolifero preparato anch'esso a Washington, malgrado le cospirazioni, le calunnie del potere mediatico, e la permanente minaccia dell'impero e dei suoi alleati, che stimola perfino il magnicidio (assassinio di un capo di governo NdT). L'unico paese dove una persona si può permettere il lusso di chiedere il magnicidio di un Capo di Stato sono gli Stati Uniti, come è accaduto poco tempo fa con un reverendo chiamato Pat Robertson molto amico della Casa Bianca: ha chiesto pubblicamente davanti al mondo la mia uccisione e gira a piede libero, questo è un delitto internazionale, è terrorismo internazionale!
Ebbene, noi lotteremo per il Venezuela, per l'integrazione latinoamericana e per il mondo.
Riaffermiamo qui, in questa sala, la nostra infinita fiducia nell'uomo, oggi assetato di pace e giustizia al fine di riuscire a sopravvivere come specie. Simón Bolívar, padre della nostra Patria e guida della nostra Rivoluzione, giurò di non dare riposo alle sue braccia, né dare riposo alla sua anima, fino a vedere l'America libera. Noi non daremo riposo alle nostre braccia, né riposo alla nostra anima fino a quando non sarà salva l'umanità.
Signori, molte grazie."
Le basi per una cospirazione ci sono tutte.


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