Ha incassato cifre da capogiro. In parte si spiega, in parte no. Da un lato c'è un personaggio televisivo e popolare amatissimo (anche dalla sottoscritta). Dall'altro un film "brutto", scritto male, girato peggio.L'esordio cinematografico di Checco Zalone aveva sorpreso un po' tutti: il passaggio dal mega cabaret di Zelig al grande schermo non è scontato. In molti, vedi il mio compaesano Alessandro Siani, si impantanano. In pochi, Massimo Troisi, regalano un pezzo di storia della comicità. Se in "Cado dalle nubi" c'era la sfida, la novità, un percorso da costruire, in "Che bella giornata", manca l'evoluzione e si cercano facili e danarose conferme. Il secondo film di Zalone è piuttosto una delusione. Si ride "poco", qualche siparietto funziona, ma tutto il resto vacilla. La verve di Zalone sembra un po' stanca. Lui non osa e va sul sicuro, anche se a tratti "riemerge" dignitosamente. Il film non "scorre" e viene molto aiutato dalla presenza dell'ottimo Rocco Papaleo. Alberobello incanta e Caparezza offre un simpatico cameo. Ma non basta.
Doveroso ps.Checco Zalone è una bella "maschera", al passo con i tempi. Sintetizza bene, come appunto dovrebbero fare le "maschere", vizi e virtù di un'epoca, di un "popolo", di un paese. Luca Medici è un tipo sveglio ed intelligente. Dovrebbe, si spera, avere tutte le capacità per riuscire a mantenere un buon standard di sorrisi, magari imparando a costruire commedie di maggiore livello. Aspetteremo fiduciosi.