Il sottinteso era: "io vado da quei mattacchioni di nonni a divertirmi, voi genitori stanchi tristi e che mi sgridate spesso ... fate quel che volete ! Comunque state tranquilli, non mi mancherete troppo."
Come faccio a sapere tutto questo ?
Retroscena
Ma che errore!
E che difetto di sopravvalutazione !
Per la Polpetta non è così fondamentale e di vitale importanza la nostra presenza continua; per lei non siamo esattamente indispensabili in ogni momento, come, invece, in qualche modo siamo spesso portati a pensare noi genitori.
E infatti, dopo lungo lavoro di preparazione: "sai che stasera papà e mamma vanno ad un concerto e te vai dai nonni ? va bene per te ? però devi fare la brava con i nonni ... bla, bla, bla, bla ...", la vengono a prendere i nonni, lei va tranquilla, noi andiamo tranquilli e "strani" al concerto (sono tre anni che non ci stacchiamo mai la sera).
Manco a farlo apposta, dopo settimane di afa, quella sera diluvia e tira bufera e il concerto tarda a cominciare, e noi, divertiti dal caso, pensiamo: "ecco, lo sapevo io, punizione divina per aver lasciato la marmocchietta per andarci a divertire da soli ...".
Poi il concerto comincia, anche sotto l'acqua (grandissimo Ben Harper), e ce lo godiamo tutto tutto mentre la Polpetta (poi veniamo a sapere dai nonni) "non ha fatto una piega..."; è stata bene, ha mangiato, si è divertita, ha fatto anche il bagnetto, ha dormito tranquillamente, si è svegliata ed è stata portata a scuola.
Voilà, che ci voleva ?
Anzi, la Polpetta avrebbe tranquillo piacere a ripetere la cosa appena possibile; ecco perchè qualche giorno fà, quando i nonni ci sono venuti a trovare a casa, ad un certo punto ci ha intimato: "voi andate al concerto !".
Evviva.