Che grande gioia - lunedì 7 marzo, rivedere Vito, un ex-alunno che mi è sempre rimasto nel cuore! L'ho incontrato a Roma ormai trentenne, maresciallo dei carabinieri, in compagnia di sua moglie, una ragazza bella e forte, una donna in gamba. Non riesco a trovare parole per un'emozione così profonda, l'emozione di trovarsi di fronte una persona diversa dal bambino di un tempo, ma scoprendo nello stesso tempo che la sua essenza più vera, la sua sensibilità e la dolcezza del carattere, il desiderio di conoscenza, lo spirito di sacrificio e l'altruismo, le idee in crede, sono rimasti in lui come un imprinting. Ho rivisto, come in un vecchio film, tanti momenti della sua infanzia: quando in prima elementare si affannava a cercare nei libri di casa le parole che imparava a riconoscere in classe e se riusciva a trovarle, arrivava trionfante il giorno dopo a scuola con il suo libro, pieno di segnalibri improvvisati e mi mostrava quelle paroline, sprizzando soddisfazione da tutti i pori. Insegnare a leggere e a scrivere può essere una gran fatica, ma poi ogni giorno si ricevono conferme del proprio lavoro, ciò che non mi succede con i ragazzi più grandi. Ricordo ancora quando seguiva con curiosità i primi esperimenti, passo dopo passo, e poi si metteva a disegnare e a registrare tutte le fasi che aveva osservato, cercando di usare le parole giuste. Non era di quelli che fanno i primi della classe, gli piaceva imparare e trascinava con sè anche i compagni. La sua presenza vivace in classe era una ricchezza per tutti, anche per me: un bambino così è sempre stimolante, ti fa superare i momenti di crisi e ti aiuta (anche se lui non lo sa...) ad andare avanti! Quante cose avrei voluto dirgli, ma la mia antica timidezza mi ha spinto più ad ascoltare che a parlare. Ma tante cose le ho intuite comunque...
Pubblicato da yourcenar09 | Commenti Tag: vita da insegnante