Non è facile rispondere alle domande che circolano e condizionano l’opinione generale, ma fermiamoci un attimo a riflettere su come sarebbe la nostra vita senza tv?
Tutti si lamentano dello stato di degrado nel quale sguazza, ormai da tantissimo tempo. Pochissime le critiche positive e tante le negative, a volte ben meritate, per tutto il ciarpame che dilaga su ogni canale, ma dobbiamo smettere di credere che lo slogan più adatto alla Tv sia: ” SPEGNETE LA TELEVISIONE E ACCENDETE IL CERVELLO”, perchè tutto dipende dal singolo individuo.
Chi guarda programmi di basso livello, di certo non impiega il suo tempo leggendo saggi e di certo non sostituisce la televisione con appuntamenti ed eventi culturali, non scrive poesie e non si preoccupa della propria formazione culturale. Non scordiamoci che forse grazie anche allo zapping televisivo e alla casualità quel pubblico, potrebbe incappare in qualche programma ben costruito e istruttivo e soffermarsi anche per breve tempo incuriosito a guardarlo.
Rispetto al passato la TV ha abbandonato il suo ruolo pedagogico per ritagliarsi uno spazio marginale, ma anche il pubblico è cambiato, è molto più vario, di quello che prendono come esempio le critiche. La Tv racconta quello che il pubblico, giovane e vecchio, vuole vedere, ma soprattutto risponde alle nuove esigenze di un pubblico che vuole diventare protagonista e non solo spettatore, rispecchiandosi sempre più nel ruolo della nuova interattività.
Ma che impatto può avere una tv sul comune sentire delle persone?
La Tv propone una rappresentazione, un’interpretazione del reale che si discosta dalla realtà in quanto sempre e comunque soggettiva. Il cittadino italiano sa esattamente di che morte deve morire. Se vede il Tg4 sa benissimo cosa dirà Fede , allo stesso modo se vede Ballarò non si aspetta che inizino il processo di santificazione di Mussolini.
La televisione quindi dovrebbe essere un esempio, ma non va vissuta come tale, essa infatti può trasmettere modelli da seguire, può insegnare qualcosa, ma può anche divertire e distrarre, questa è la sua funzione e sta a chi la guarda selezionare e recepire.
Mi sembra quindi, un luogo comune, il fatto diffuso che vuole la televisione nociva solo per il fatto che essa è capace di presentare la sua interpretazione soggettiva, come una raffigurazione fedele della realtà, grazie alla forza evocativa delle immagini, che sono il nostro strumento di conoscenza più immediato.
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