Dev’essere quello strano torpore che genera l’intimità tra due persone della nostra specie a far sì che, quando nella vita succedono quelle cose per cui uno va da una parte e l’altro va dall’altra, subentra l’imbarazzo di lasciare incustodito uno spazio che una volta, magari anche solo per pochi istanti, è stato comune. Lasciate perdere Google Maps. Mi riferisco a un luogo metafisico, che è quello in cui ci si scambiano cose come le secrezioni dei propri corpi ma anche come gli scontrini di brunch consumati insieme sui tavolini di trattorie del lungomare ai primi bagliori primaverili, in veste di turisti del weekend venuti da lontano ad anticipare i mesi caldi, sotto gli sguardi sorpresi degli autoctoni che vivono ancora la diffidenza della stagione precedente certi che darà ancora filo da torcere. Prima delle pareti in muratura, che solo i più fortunati riescono ad aggiudicarsi con anni di mutui e finanziamenti, ci sono questi ambienti più provvisori del cartongesso dove però nessuno vieta di sistemare la proprie cose a disposizione di una speranza di vita insieme. Ma sbagliate a pensare che sia altrettanto facile sgomberarli come gli ultimi giorni di un temporary store, quando non si bada nemmeno più a chi entra e chi esce e con che cosa sottobraccio. Probabilmente quello che ci resta appiccicato delle persone con cui ci mettiamo comodi, anche solo qualche minuto in questa profondità ignota, è un residuo della stessa materia con cui un tempo i nostri predecessori si inventavano le cosmogonie, e che non ha nulla in comune con la mera divisione della scorta di prove della volontà di un progetto condiviso che si accumulano con il tempo. Le tendine a vetro del bagno cucite da una suocera esperta, i prodotti dell’industria culturale scelti oculatamente per rientrare nel budget del buono della Feltrinelli ottenuto come regalo aziendale per un Natale appena trascorso, le guide di viaggio in paesi poco distanti dal proprio, effimere quanto i postumi di una nevicata fuori stagione, in una geografia di un mondo che, con il suo vortice rotatorio, non lascia nulla per definito e tanto meno eterno. Poi un giorno magari ci si trova allo stesso tavolo, anche dopo poco tempo, ma con nuovi co-inquilini della propria anima o come preferite chiamarla, in momenti in cui non sono certo che tutti siano in grado di provare che non c’è nemmeno una particella di sé rimasta da riprendersi, custodita in qualche punto lì nei dintorni.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 29.06.15
Christian Raimo, “Dalla parte dei greci, subito”: Perché molti giornalisti trattano questo tema con indifferenza se non con sarcasmo? Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Plus1gmt
SOCIETÀ -
Bartleby, lo scrivano di Herman Melville
Un piccolo racconto, meraviglioso. Pubblicato anonimo nel 1853. Un avvocato ha nel suo studio di Wall street due dipendenti che svolgono la mansione di scrivani... Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Kaosblu
SOCIETÀ -
Laura Antonelli: il sesso che eclissa il Papa
La morte di Laura Antonelli non ha lasciato indifferenti gli utenti del web: si sa. D’altra parte, “il loro nome è Legione, poiché essi sono molti”, e in... Leggere il seguito
Il 23 giugno 2015 da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Dar es Salaam (Tanzania)/Due buone notizie in una sola volta anzi...ottime
Padre Angelo Dutto ritorna in Italia Grazie, Professore Ritorna nella nostra penisola dopo quasi 40 di insegnamento in Tanzania ad alto livello. Vi ritorna da... Leggere il seguito
Il 23 giugno 2015 da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
un regalo riuscito
Questo è stato uno dei regali di compleanno più graditi. Lo avevo desiderato da quando l'ho sfogliato la prima volta sugli scaffali della libreria, e per fortun... Leggere il seguito
Il 22 giugno 2015 da Clode
SOCIETÀ -
Giovedì 27 giugno il Milano Pride, ecco il “manifesto politico”. Per la prima...
Google sostiene ufficialmente, per la prima volta nel nostro paese, il Pride e lo fa nella città che ospita la sua sede italiana, Milano, sponsorizzando... Leggere il seguito
Il 19 giugno 2015 da Stivalepensante
SOCIETÀ