Non amo i libri di "consigli per la scrittura", anzi, ne diffido proprio, come in genere diffido di tutti i libri che si propongono di insegnarti a essere o a fare qualcosa. Al massimo accetto i manuali di cucina o di giardinaggio, massimo allarme però quando di parla di corsi di scrittura creativa o qualcosa del genere.
Consigli a un giovane scrittore di Vincenzo Cerami però è diverso e nonostante il titolo non mi viene da catalogarlo tra le guide. Consigli non mancano, ma in realtà si tratta soprattutto di una porta aperta sul laboratorio della scrittura - qualsiasi scrittura, anche quella per la radio o per il cinema. Queste pagine sono un sentiero che senza presunzione o toni saccenti ci porta al cospetto delle scelte fondamentaliche spettano a chi intende scrivere.
Riflessioni anche alte. Spunti che ti accendono qualcosa e ti accompagnano per un pezzo. Come queste righe sull'uso della prima persona. Non c'è da scomodare Sigmund Freud. Uso a volte diventa abuso, però una ragione c'è, ragione profonda che va ben oltre le mode e le banalità... da rifletterci sopra, davvero.