Che cosa mi piace di Matteo Renzi e che cosa no

Creato il 21 gennaio 2014 da Signorponza @signorponza

Bentornati a Cosmopolis, la rubrica che una settimana c’è e poi ti distrai un attimo e non c’è più (per poi ricomparire un altro giorno). Un po’ come i segretari del Partito Democratico.

I più affezionati lettori si ricorderanno che chi scrive non è esattamente un fan di Matteo Renzi, come ho avuto modo di argomentare ai tempi delle primarie (#TeamCivati). Ormai Matteo Renzi è legittimamente diventato Segretario del PD e questo lo dobbiamo accettare. È come quando arriva l’inverno: alle persone normali fa schifo questa stagione, ma esistono due alternative. Lamentarsi continuamente del freddo oppure andare avanti con la propria vita.

Con Matteo Renzi vale più o meno lo stesso, nel senso che bisogna accettare lo stato delle cose e la decisione del popolo bue popolo sovrano, senza però rinunciare al diritto di critica. Critica che, ricordo, è il mio secondo nome, nonché sport preferito di cui sono campione olimpico. Vorrei tuttavia cogliere l’occasione per stupire i lettori e per una volta, oltre a criticare, dire che cosa per ora apprezzo di Matteo Renzi segretario.

CHE COSA MI PIACE: Finalmente (ed è sicuramente la prima volta nella storia di questo partito) sembra essere il PD a dettare l’agenda della politica italiana. Matteo Renzi è in grado, grazie alla risonanza mediatica di cui gode, di decidere di fatto quali sono gli argomenti e le priorità di cui governo, opposizione e media parlano. La legge elettorale è un esempio lampante, ma non è l’unico. Fino all’altro ieri eravamo abituati tutti ad occuparci di Silvio Berlusconi e passavamo il tempo a commentare qualsiasi cosa dicesse, rutti compresi. Ora i ruoli sembrano invertiti.

CHE COSA NON MI PIACE: Per quanto mi riguarda, Renzi ha già commesso diversi errori e il più clamoroso è stata proprio la recente gestione dell’incontro con Berlusconi, proprio per parlare e trovare un accordo sulla legge elettorale. Da un lato concordo con chi dice che Renzi vuole portare a casa un risultato che nessuno è riuscito a portare a casa fino ad oggi e che, per farlo, si deve tentare ogni strada. Dall’altro lato, invito a non dimenticare il personaggio con il quale si ha a che fare. Non solo Silvio Berlusconi è a tutti gli effetti un pregiudicato, ma è un politico che ha sempre dimostrato di saper risalire la china anche quando tutti lo davano per spacciato. D’altronde, lo stesso Renzi un anno fa su Twitter si esprimeva in questi termini:

Poi vabbe’, io mi sento abbastanza autorizzato a fare queste considerazioni, mentre c’è qualcuno, simpatico come la sabbia nelle mutande, che dovrebbe stare zitto. Sto parlando di Stefano Fassina che ha dichiarato che in quanto militante del PD si è vergognato dell’accordo fatto con Berlusconi. A Fassina vorrei ricordare solo questo e poi mi taccio:

Finita questa piccola digressione sull’incoerenza e la memoria breve della nostra classe politica, concludo dicendo quello che veramente non mi è piaciuto di Matteo Renzi: l’aver sfruttato questo passaggio politico, forse necessario, nel peggior modo possibile. Perché le modalità con cui è avvenuto questo incontro/accordo non solo hanno dimostrato ancora una volta la sua incoerenza, ma l’hanno visto spingersi talmente in là (affermare di essere “in profonda sintonia con Forza Italia” è quanto meno una mossa azzardata), che sembra aver voluto dimostrare che quelli che temono stia di fatto riabilitando Berlusconi hanno ragione.

[L'archivio di Cosmopolis]

Il post Che cosa mi piace di Matteo Renzi e che cosa no, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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